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Marco di Bari: «Per una rivoluzione rionale»

Marco di Bari  (Libera Firenze), presenta Rivoluzione rionale: quartieri più piccoli e centri civici e servizi in ogni rione

Con Gianfranco Polvani l’impegno sul Quartiere 4 per l’Asl di Santa Rosa, l’attraversamento della tranvia e la caserma Gonzaga

Marco Di Bari, classe 1967, sposato e padre di tre figli, vive a Monticelli dove lavora come amministratore immobiliare. E proprio a Monticelli in questi anni è nato il suo impegno civico nei comitati di quartiere per i bambini, che lo ha portato a condurre battaglie per le aree ludiche, gli attraversamenti pedonali, le barriere architettoniche, l’ambiente e la salute. Un attenzione al territorio che ha maturato la sua sensibilità verso le esigenze locali e che è sfociata nella fondazione, insieme ad altri cittadini, del Comitato Libertà Toscana,  dove attualmente ricopre la carica di segretario. Un movimento per l’autogoverno dei territori, che,  insieme ad altre forze civiche, ha fondato la lista Libera Firenze in lizza alle vicine Amministrative, per cui Marco è candidato al Quartiere 4 e al Comune.
Ma nonostante sia un  movimento di caratttere regionale, rimane attento alle e ispirato dalle questioni microlocali che potranno apparire poca cosa sulle cronache, ma fanno la qualità del benessere quotidiano. I rioni sono insomma le unità di base della società. Per dirla alla Tonnies, uno dei padri fondatori della sociologia classica, i rapporti di Gemeinschaft (comunità) devono essere primari e fondanti su quelli di Gesellschaft (società).
È necessaria quindi, sottolinea Di Bari, una Rivoluzione rionale,concetto cardine del programma di Libera Firenze: «Vogliamo quartieri più piccoli, più funzionali, più gestibili e con deleghe. Chaimiamoli rioni per distinguerli dagli attuali quartieri, dei cassoni dove ci stanno un po’ di luoghi e situazioni disomogenei. Per noi un rione è una comunità a cui andrà dato un centro civico, un luogo di aggregazione come un punto anagrafe e non solo, per fare documenti ed aiutare chi ha difficoltà con la burocrazia digitale, un centro giovani e anziani. Il centro civico deve avere un piccolo presidio sanitario di base e, cosa importante per aiutare davvero le nascite, un consultorio. Pensiamo anche che sarebbe utile avere qui un giudice conciliatore per le liti di vicinato e contenziosi tipo fatture non pagate a ditte individuali e giovani con partita Iva, insieme dei vigli di rione»
  «I rioni permettono, per loro natura, di raggiungere a piedi i centri civici – continua il toscanista – Questo comporta la presenza di cittadini per le strade, il loro passaggio crea sicurezza e dà respiro anche ai negozi vicini, oltre al fatto che chi va a piedi non crea traffico. Ecco, questa la Rivoluzione rionale; inoltre vogliamo rioni più vivibili, rispetto e cura degli alberi e dei parchi, che i bambini possano in sicurezza andare a scuola a piedi, le comunità vive e in definitiva che le comunità possano essere  messe in grado di decidere della vita quotidiana insieme al Comune, ma senza dipendere da questo anche per riparare una buca o il tetto di una scuola. Queste cose sono fattibili con le risorse attuali del Comune, lo stesso numero di consiglieri, gli immobili di proprietà comunale. I rioni a misura d’uomo devono essere la prima presenza delle istituzioni, il luogo in cui queste e i cittadini si danno la mano e condividono il destino».

Non questioni astratte, ma concetti ben declinabili sul suolo del nostro quartiere, che Di Bari evidenzia e prende come impegni insieme al candidato Gianfranco Polvani: «I punti principali per cui ci batteremo sul Quartiere 4 sono la difesa e ripristino del Distretto sanitario di Santa Rosa; il rispetto del progetto ottenuto dal percorso di partecipazione coi cittadini per la caserma Gonzaga Lupi di Toscana; una maggiore attenzione al rispetto di problemi legati alla sicurezza per spaccio, furti e segnali stradali; una migliore sincronizzazione, attenzione e revisioni tempi semafori sull’attraversamento tramvia; revisione utilizzo ed accesso alle case popolari; la sistemazione dell’ area di via della Fonderia per favorire i residenti e non i turisti»

La nostra attività è possibile anche grazie al sostegno di queste attività di quartiere
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