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Monastero di Santa Verdiana a Bellosguardo

Nel territorio che comprende la parrocchia dei Santi Vito e Modesto, in via Piana si trova il Monastero di Santa Verdiana, progettato nell’Ottocento dall’architetto Salvatore Pirisini.

La facciata del Monastero di Santa Verdiana completata nel 1888 è in stile neoromanico, con arco e rosone in blocchi di marmo bianco e verde. Accanto vi è l’antica villa, oggi convento, che nel Cinquecento apparteneva alla famiglia Del Pugliese; fu poi venduta alla Monache di Santa Verdiana, da cui il monastero prende il nome. Il Monastero di Santa Verdiana appartiene oggi alle Suore Francescane dell’Immacolata, che l’hanno adibita a casa di riposo.

Non è la prima volta che a Firenze si dedica un edificio religioso a questa santa, basti pensare all’ex complesso monastico situato ai margini del quartiere di Santa Croce, tra via dell’Agnolo e piazza Ghiberti, oggi sede universitaria.

Verdiana (o Viridiana come attestano alcuni documenti d’epoca) è una santa nostrana, cioè toscana, nata a Castelfiorentino nel 1182, coetanea dunque di San Francesco d’Assisi che l’ammise al terzo Ordine francescano intorno al 1221. Verdiana faceva parte della nobile famiglia degli Attavanti, allevata ai rigori della religione e abituata per questo alla preghiera e all’astinenza. Ancora molto giovane fu scelta da uno zio, ricco proprietario terriero, per fare da amministratrice ai suoi poderi e la fanciulla accettò prevedendo di poter avere un’ulteriore possibilità di far del bene alla comunità.monastero Santa Verdiana via piana

La leggenda narra che durante un periodo di carestia, grazie all’amministrazione oculata di Verdiana, si erano accumulate nei magazzini una grande quantità di derrate il cui prezzo era lievitato trovando però, data la carenza di cibo, molti acquirenti. Quando questi arrivarono al podere per ritirare la merce trovarono però i magazzini vuoti. Verdiana, vedendo la popolazione che moriva di fame, aveva donato tutto. La furia dello zio fu immediata, ma la fanciulla gli disse di pazientare fino al giorno dopo che la misericordia di Dio si sarebbe manifestata in qualche modo. La mattina seguente il miracolo si era compiuto poichè tutto il raccolto generosamente donato da Verdiana si era materializzato nuovamente e fu ritrovato intatto nei magazzini.

In ringraziamento di ciò prese i voti francescani e si ritirò in solitudine in una cappellina in riva al fiume Elsa, trascorrendovi ben 34 anni. Da una piccola finestra assisteva alla Messa e riceveva il cibo. Secondo un’altra leggenda da questo spiraglio un giorno penetrarono due vipere che per anni e invano tentarono di farla uscire tormentandola fino alla morte avvenuta il I Febbraio 1242. Nelle testimoniane iconografiche infatti Santa Verdiana viene spesso raffigurata con due serpentelli.

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