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Nardella in assemblea con studenti e genitori del Meucci, tutte le novità

Aule stracolme all’assemblea di genitori e insegnanti con il sindaco Nardella e ingegnere  della Città metropolitana

Il video

Il sindaco si dichiara parte lesa in questa vicenda  come genitori e studenti

Si è tenuta questo pomeriggio l’assemblea alla presenza delle Istituzioni, richiesta  a gran voce dai genitori e dagli studenti dell’Itis Meucci di Soffiano,  dopo il crollo di una parte del controsoffitto del corridoio che conduce alla palestra.  L’aula del istituto tecnico industriale di via del Filarete era talmente gremita di studenti, genitori, cittadini, interessati al progetto che la scuola si è vista costretta, per garantire il posto alle centinaia di intervenuti, a mettere in diretta la riunione sui maxischermi delle classi e dei corridoi, oltre che trasmettere l’incontro su Youtube (video in calce all’articolo). Interessato all’assemblea anche l’Istituto superore statale tecnico economico e Liceo delle Scinze umane Galilei, edificio gemello e parte dello stesso plesso scolastico, che soffre delle medesime carenze strutturali, dovute all’anzianità dei prefabbricati.

Presenti al banco dei relatori il sindaco della Città metropolitana e del Comune di Firenze Dario Nardella, il preside del Meucci Luciano Giuseppe Maresca, il preside dell’Isis Galilei Stefano Gemmi,  un ingegnere della Città metropolitana oltre a un  rappresentante dei genitori e a uno degli studenti e al presidente di Quartiere 4 Mirko Dormentoni.

Nardella ha  dichiarato che la Città Metropolitana in questa vicenda è parte lesa quanto la scuola e gli studenti, in quanto ci sarebbe stata a suo avviso una dichiarazione mendace da parte della ditta che ha eseguito i lavori, la quale avrebbe affermato  esecuzione a regola d’arte dei lavori di restauro di controsoffitti e botole, svoltisi circa un anno e mezzo fa appena; motivo questo, per cui la ditta  sarebbe stata denunciata alla Camera di commercio e ad altri enti competenti. Ditta che comunque, ha aggiunto il sindaco, fortunatamente ha operato solo in questa scuola in tutta la provincia, e questo crollo improvviso si tratta di un caso isolato mai verificatosi in altre scuole della Città metropolitana.

Dopo i sopralluoghi dei tecnici metropolitani degli scorsi giorni con l’azienda stessa, questa si sarebbe offerta di eseguire gratuitamente il lavoro di riparazione, offerta che è stata rifiutata dal sindaco, che si è detto intenzionato ad andare fino in fondo lla questione perché, ha tuonato il sindaco «Se avessimo accettato, sarebbe stato come risolvere tutto con una pacca sulla spalla. Li rifaremo noi, in somma urgenza. È diritto dei genitori e degli studenti sapere di chi sono le responsabilità».

Sono state poi sciorinate le cifre spese per la manutenzione dela scuola: un milione e 600mila euro tra il 2016 e il 2018, di cui 200mila euro nel 2017 e 700mila nel 2018, in interventi di restauro quali bagni, pavimentazione, infissi, spogliatoi e altri. Da quattro anni vi sono inoltre, ha spiegato il sindaco, dei contributi per la manutenzione ordinaria e per acquisto di materiali, direttamente spendibili dai dirigenti scolastici per poter provvedere a una gestione immediata e urgente delle esigenze (165mila euro, oltre a 105mila per gli arredi). I prossimi interventi già messi in programma, già da prima del crollo di lunedì, saranno l’adeguamento degli impianti antiincendio, i laboratori interrati e gli infissi delle officine. Sono stati poi disposti  controlli agli spogliatoi e ai controsoffitti, con una sostituzione  di una parte di essi. Totale: 962mila euro programmati per il 2019.

Il motivo del bisogno di tanta manutenzione è da ricercarsi nella natura stessa degli edifici, ha spiegato il Primo cittadino, prefabbricati di fine anni ’60. Il Meucci-Galilei è uno dei plessi più vecchi dell’area fiorentina, realizzato velocemente (e nemmeno troppo bene) in epoca di emergenza scolastica, quando  gli studenti aumentavano in gran numero e le scuole erano poche. Doveva essere una struttura provvisoria, in attesa della costruzione di una scuola in muratura vera e propria ma, «come si sa che purtroppo spesso accade in Italia, le cose provvisorie poi diventano definitive», ha lamentato il sindaco. ha rassicurato nuovamente che, nonostante il periodo in cui è stato costruito «non c’è nessuna presenza di amianto, contrariamente a ciò che è stato riportato in alcune notizie. Firenze è l’unico Comune che ha bonificato completamente tutte le scuole».

È vero, ammette Nardella, che nella scuola c’è penuria di laboratori, in numero inferiore a quelli che servirebbero per tutti e 1300 i ragazzi iscritti; questo sarebbe dovuto al fatto che c’è molta richiesta di iscrizioni rispetto alle capacità dell’edifcio, per cui quest’anno ben cinque aule sarebberoo state ricavate da laboratori.  Di contraltare, tuttavia, la forte richiesta di iscrizioni è segno che la scuola è stimata e funziona, prova (e causa della richiesta) sarebbe il fatto che c’è un altissimo tasso di assunzione dei diplomati rispetto alla media. Comunque tre laboratori nuovi sarebbero in arrivo entro anno prossimo.

Infine ha concluso Nardella «Sono qui da sindaco, ma anche da genitore e capisco le preoccupazioni. Non mi sento di biasimare i ragazzi per la protesta che hanno fatto», tuttavia ha tranquillizzato affermando che la scuola è sicura.

Il preside è intervenuto con la considerazione che, visto le cospicue cifre che si spendono ogni anno per la manutenzione, sarebbe certo più opportuno oltre che più sicuro costruie una scuola in muratura.  Sula stessa linea anche il rappresentante dei genitori che ha anche sottolineato che non si tratterebbe di una spesa, ma di un investimento sul futuro, rappresentato dai ragazzi. Ha inoltre specificato che è necessario mettere in sicurezza la scuola attuale fino alla costruzione della nuova.  Investimento sul futuro che è richiesto anche dagli studenti, perché, come ha sottolineato il rappresentante delgi studenti, «questa protesta non la facciamo per noi, ma per le generazioni future».

«Siamo nella meesima situazione – è intervenuto poi il preside del Galilei – abbiamo manutenzioni e rotture continue», richiedendo anch’egli un nuovo plesso scolastico, in muratura, con l’unico vincolo di essere sempre in zona Soffiano o limitrofe e possibilmente vicino alla tranvia, poiché gran parte dell’utenza sarebbe locale, proveniente dal quartiere e dalle colline circostanti.

Richiesta quella di una nuova scuola in muratura, che sarà poi promessa dal sindaco, a fine assemblea, quasi come sopresa finale.

«Siete un pezzo importante della comunità del nostro quartiere», ha affermato il presidente del Quartiere 4 Dormentoni, ricordando poi come le scuole partecipino attivamente alla Cosa pubblica locale attraverso il tavolo di coordinamento con i dirigenti e quali e quante attività vengano fatte insieme. Ha poi plaudito alle gestione da parte di genitori e studenti di questa situazione perché «Le richieste che avete fatto sono importanti, così dobbiamo lavorare in futuro, insieme e in squadra».

Molti gli interventi e le obiezioni del pubblico, tra cui la richiesta di un padre di uno studente, ingegnere, che ha chiesto al collega della Città metropolitana come potesse affermare con tanta certezza che la scuola fosse sicura.  L’ingegnere metropolitano ha risposto che ritiene che sia certamente sicura sulla base della molta manutenzione fatta e delle valutazioni dei tecnici. «Se i controsoffitti sono brutti, non vuol dire che non siano sicuri», ha portatato ad esempio. Critiche sono state mosse poi al sistema degli appalti, sui quali Nardella ha sputato veleno, spiegando che sono decisi sulla base del codice degli appalti e che fino a due milioni di euro si usa il criterio del massimo ribasso, mentre sopra quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, normativa che il sindaco ha definito scandalosa, soprattutto quando si opera su edifici di pubblica utilità quali scuole e ospedali.

La riunione si è conclusa poi con l’annuncio del progetto per la nuova scuola, tra applausi e qualche perplessità di qualche mamma e babbo del pubblico che commentava, piuttosto incredulo, «Speriamo non siano solo promesse elettorali..»

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