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Chiesa di Ponte a Greve, approvata la permuta in Consiglio

Maggioranza favorevole, Opposizione Contraria. Martini: «Raggiunto un equilibrio dopo trent'anni di dibattito»

È stata approvata questo pomeriggio, in un burrascoso Consiglio comunale, la permuta delle aree di San Lorenzo a Greve con l’Arcidiocesi di Firenze finalizzate alla costruzione della nuova chiesa di Ponte a Greve. Un dibattito dai toni accesi che ha visto fronteggiarsi la Maggioranza, favorevole, con l’Opposizione, contraria.

Soddisfazione espressa dall’assessore Alessandro Martini che ha espresso soddisfazione per essere arrivati a «un punto di equilibrio, dopo trent’anni di cui si sta parlando di questa opera (…) sono orgoglioso di questo atto pur consapevole dei problemi, ma decidere è sempre un problema»

Infatti sulla collocazione della chiesa nell’area verde tra il centro commerciale e l’abitato di San Lorenzo a Greve, erano state raccolte oltre quattrocento firme contrarie di cittadini che non vorrebbero veder sparire il giardino sotto casa, seppur a fronte di nuove aree verdi in altri punti del rione, più periferici. Erano stati proposti altri luoghi, tra cui un area industriale in disuso in via Bugiardini, ma, sottolinea l’assessore «altre ipotesi erano state fatte ma sempre si sono arenati sia da parte dell’amministrazione ma anche dall’ente controparte» e fa presente, pur a fronte del nutrito numero di firme contrarie raccolte, come in questo dibattito «sia mancata la voce di questa edificazione la vuole da trent’anni (…) partecipare è importante, ma non imporre (…) a proposito dell’interesse pubblico farei questa cosa con qualsiasi confessione religiosa, questa è la vera laicità l’interesse pubblico è quello di tutti». Non ha negato l’esistenza di un “problema verde”, che però sarà portato avanti parallelamente dall’Urbanistica.

Per quanto riguarda i costi, Martini ha evidenziato che saranno a carico del committente, ovvero la Chiesa, ovvero quello «stesso ente che accoglie tutti i giorni centinaia di persone senza il tesserino di credente o meno». Tra i luoghi alternativi proposti, c’era anche il vicino campo di calcio, ipotesi che era da avversare perché si tratta di impianti sportivi che accolgono centinaia di ragazzi.

 

«Questa riflessione su questa delibera ha di mezzo una pietra – ha concluso con una battuta l’assessore – O mettevamo una pietra sopra su questo progetto, che sta andando avanti da trent’anni e nessuno ha mai deciso, oppure si avvia un percorso che porterà a una prima pietra».

Percorso che si è avviato, tra i malumori dell’Opposizione (Fdi, Lega, M5s, Spc), che non trova l’opera si di pubblico interesse rispetto al verde dichiara di proseguire la battaglia.

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