Lo scorso sabato 21 settembre il Comitato Libertà Toscana ha celebrato il suo secondo congresso al circolo Il Boschetto, a Firenze, nel rione Monticelli, quello stesso rione da dove il movimento prese il via due anni e mezzo fa.
Si rinnova il consiglio direttivo, ora federale: sono stati portati a sei i consiglieri: l’ex candidato sindaco e calciante dei Bianchi di San Frediano Fabrizio Valleri, Costanza Savio, Simone Montagnani, Paolo Puccioni, Loris Degli Esposti e Mauro Vaiani, con il settimo voto in sede assembleare del segretario riconfermato Marco Di Bari. Il neopartito si dota anche di un Collegio di garanzia, i cui probiviri sono stati estratti a sorte tra gli iscritti: Toscano Redini, Gianfranco Polvani e Caterina Scotti.
Iscritti che sono quadruplicati rispetto a quel primo congresso di due anni fa e la partecipazione di altri movimenti autonomisti fanno pensare che la questione federalista abbia un nuovo revival, anche in salsa viola: «Erano presenti o hanno mandato un messaggio molte forze sorelle, cioè dai movimenti autonomisti di altri territori che, insieme a Clt, lottano per la Repubblica delle Autonomie e per l’Europa delle Regioni – affermano dalla rinnovata segreteria dl Clt – Siciliani Liberi, Pro Lombardia, Union Valdotaine, Comitato Piemont, alcuni autonomisti impegnati in Umbria dei Territori, Patto per l’Autonomia Veneto, Movimento per l’Autonomia della Romagna (organizzazione politica ma non partitica), Patto per l’Autonomia del Friuli Venezia Giulia».
«Il congresso ha dimostrato la vitalità e lo spessore politico di questo piccolo partito toscano e toscanista – continuano – civico e civile, ambientalista in modo radicale, mai settario, mai becero, sempre pronto a dialogare e a lavorare politicamente con tutti, esclusi i grandi partiti centralisti e nazionalisti (e corresponsabili di disastri quali il nuovo aeroporto di Peretola, o le tramvie che sventrano la Piana e Firenze, o l’inquinamento incontrollato dell’agricoltura intensiva toscana a base di pesticidi, o la distruzione di boschi e montagne)».
Molti anche gli interventi esterni, a segnalare una sempre maggior capacità di fare rete del Clt, che potrebbe diventare una sorta di coordinamento nella frammentata galassia di microformazioni o formazioni più grandi autonomiste, toscaniste, federaliste, ma anche ambientaliste: sono intervenuti Eros Tetti, presidente del Comitato Toscano Difesa del Territorio e fondatore di “Salviamo le Apuane”; Andrés Lasso, esponente verde di Firenze e già candidato sindaco; ha portato un saluto Cecilia Armellini, coportavoce dei Verdi Toscani. «Il dialogo tra autonomisti ed ecologisti è aperto in tutta Europa e Clt tenterà di approfondirlo anche in Italia e in Toscana», spiegano dalla segreteria. Intervento di Francesco Sanna, di Revoluzione Toscana. Il suo gruppo nasce da una esperienza di delusione (nei confronti dei Cinque Stelle ma anche di altre realtà), da cui cercano di uscire, per rilanciare una proposta dal basso, per portare persone giuste nel posto giusto. E’ necessario fare qualcosa per riportare i Toscani a votare. Importanti civismo, ambientalismo radicale, autogoverno dei territori, a cui aggiungerebbe parità di genere e rappresentanza delle periferie. Al congresso è intervenuto anche Francesco Sanna, di Revoluzione Toscana ed ex M5s, comitato che punta a un neocivismo, improntato all’ambientalismo, all’autogoverno dei territori, al raggiungimento effettivo della parità di genere e a una maggiore rappresentanza delle periferie.
L’obiettivo politico di questa networking, è stato dichiarato nel documento approvato in sede di congresso: una grande lista civica, ambientalista, autonomista, per una “Libera Toscana”, per le Elezioni regionali toscane del 2020.