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Confini e rapporto Firenze Scandicci, Matteo Daddi (Cp) «criticità mai risolte»

I rioni di Sollicciano e Pontignale, il problema della sicurezza e della droga in tramvia, l’attraversamento dell’Arno

Piccole grandi questioni mai risolte nel rapporto tra Firenze e Scandicci. Ne parliamo con Matteo Daddi, candidato sindaco a Scandicci nelle liste di Casa Pound

Scandicci è un Comune a sé stante, eppure di fatto è un quartiere fiorentino e le sue periferie sono diventate la naturale espansione del Quartiere 4. Un’espansione che in alcuni rioni è stata fatta nei decenni passati senza pensare ai servizi essenziali. Alcuni confini seguono antiche delimitazioni poderali che ben poco hanno a che fare con l’attuale urbanistica. Risultato: alcune frazioni si trovano spaccate tra due amministrazioni, con conseguenti intoppi burocratici e annose questioni.

C’è poi la situazione della mobilità. Da una parte la tramvia, ormai divenuto mezzo simbolo dell’interconnessione Firenze – Scandicci, che presenta non pochi effetti collaterali: la viabilità dei quartieri che taglia trasversalmente; il paradosso dell’allontanamento delle zone più lontane dalla linea tranviaria (che adesso per raggiungere occorre fare uno o due cambi di mezzi pubblici in più, spesso con orari insoddisfacenti); infine, ma forse il più critico e in prima pagina di cronaca, il problema della sicurezza e dello spaccio di droga alle fermate del tram.

Dall’altra parte, sul fronte mobilità, c’è la mai risolta questione dell’attraversamento dell’Arno: la parte occidentale dell’hinterland fiorentino, si trova con gli stessi ponti di quarant’anni fa. E così Scandicci si trova a essere crocevia di pendolari che arrivano dalle aree collinari e dalla Val di Pesa per andare a prendere il Viadotto dell’Indiano.

Piccole grandi questioni mai risolte che fanno la qualità della vita nei rioni di periferia di un’area metropolitana. Ne parliamo con Matteo Daddi, giovane ma battagliero candidato sindaco a Scandicci nelle liste di Casa Pound.

Sollicciano: conosciuto ai più solo per il carcere, in realtà è uno storico rione del nostro quartiere ed è quello che forse patisce maggiormente il rimpallo amministrativo tra Firenze e Scandicci. Gli abitanti lamentano marciapiedi disastrati, la mancanza di un giardinetto o di semplici panchine in tutta la zona, parcheggi selvaggi, degrado e abbandono da parte della pubblica Amministrazione. Cosa si potrebbe fare per questa zona?

Il rione di Sollicciano è stato letteralmente abbandonato dal Comune di Firenze. Per i Mondiali del ‘90 e  il Giubileo, l’Amministrazione comunale ha ricevuto ingenti finanziamenti da investire in questa zona, peccato che questi soldi siano stati sperperati, condannando  cosi’  il rione ad un  progressivo degrado. Ad oggi nell’area è presente soltanto un deposito per i giostrai, dunque l’unica soluzione per restituirla ai cittadini è mantenere le promesse fatte: riqualificare la zona  a partire dalla realizzazione del parco dell’Acciaiolo, richiesto da oltre trent’anni dai residenti.

Pontignale: questa più di ogni altra sembra essere la “terra di nessuno” sul confine. Per anni i residenti di questa zona di palazzoni lamentano di trovarsi stretti tra autostrada, superstrada e un delimitazione amministrativa frastagliata.  Ha un progetto per questo rione?

Pontignale è una zona che conosciamo motlo bene, qui le problematiche purtroppo non sono poche. Da tempo lavoriamo insieme ai residenti che giustamente si sentono abbandonati dalle Amministrazioni di Firenze e Scandicci, insieme ad essi abbiamo anche indetto una petizione, raccogliendo numerose firme per chiedere l’illuminazione del parco e una manutenzione idonea di strade e marciapiedi. Il Pd considera le periferie zone di serie B, a noi interessa invece il territorio nel suo complesso e quando saremo in Consiglio comunale porteremo la battaglia per Pontignale anche all’interno delle istituzioni.

Tramvia: ieri l’ennesimo arresto di uno spacciatore che utilizzava il tram per trasportare la droga. La tramvia Firenze-Scandicci sembra diventata uno dei luoghi preferiti dai pusher per i loro loschi affari. La questione è nota da tempo, tuttavia persiste…

Sulla tramvia ci sono problemi di sicurezza ormai cronici: furti, molestie, spaccio ed atti vandalici sono ormai all’ordine del giorno. I cittadini si lamentano giustamente ed è per questo che abbiamo inserito la tramvia nei luoghi in cui passare durante le passeggiate per la sicurezza che periodicamente svolgiamo a Scandicci insieme ai residenti. Ciò che ci vorrebbe per risolvere definitivamente il problema insicurezza e contemporaneamente combattere l’evasione dei biglietti, ormai arrivata a percentuali altissime, è l’introduzione a bordo di personale incaricato di vendere e controllare i biglietti e contestualmente di prevenire l’eventuale commissione di reati, questo servizio peraltro si ripagherebbe da solo semplicemente recuperando i biglietti attualmente non pagati. Come al solito ciò che si evince chiaramente da questa vicenda è la mancanza di cultura della sicurezza da parte del Partito Democratico, che nessuna misura concreta ha mai messo in campo per cercare di migliorare la situazione.

Attraversamento dell’Arno: chi abita a Scandicci si trova senza un ponte, costretto a passare dai costantemente congestionati Viadotto dell’Indiano e Ponte a Signa, creando così ancora più traffico. Si sta parlando da tempo del nuovo ponte, ora sembra concretizzarsi con il ponte del Giglio a Lastra a Signa. Sarà sufficiente? Scandicci non abbisogna di un ponte tutto suo?

L’attraversamento dell’Arno è un problema fondamentale che si è fermato con la costruzione del Ponte all’Indiano. Sicuramente la costruzione di un nuovo ponte a Lastra a Signa potrebbe contribuire a diluire meglio il traffico in una zona altamente congestionata. Scandicci ha tre ponti che attraversano la Greve, più una passerella a San Giusto, ad oggi sono sufficienti.

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