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Humanitas, primo viaggio per la biobarella Covid-19

Il dispositivo, regalato da Menarini, garantisce il totale isolamento dei pazienti Covid-19 o altre patologie infettive. Primo viaggio per Humanitas da Arezzo a Grosseto

Humanitas ha inaugurato la notte tra sabato e domenica, il primo trasporto di un paziente Covid-19 con la biobarella donata due settimane fa da Menarini.

La biobarella, come spiegato dalla pubblica assistenza fiorentina all’atto della donazione, è un dispositivo particolarmente sicuro, perché protegge il personale in servizio sulle ambulanze dal rischio di contagio e al contempo i pazienti con alto tasso di infezione da complicazioni esterne. Uno strumento quindi particolarmente utile nell’emergenza sanitaria Covid-19 che sta vedendo in prima linea Humanitas grazie al costante contributo del volontariato.

biobarella Covid-19 Humanitas Menarini (2)

Il dispositivo ha effettuato il primo viaggio con il trasporto di un paziente in condizioni critiche dall’ospedale di Arezzo all’ospedale di Grosseto. Per spalmare quanto più possibile sul territorio toscano i malati di Covid-19 che necessitano di terapia intensiva e garantire la miglior assistenza al paziente, il sistema sanitario regionale, tramite la centrale maxiemergenze di Pistoia, distribuisce infatti i pazienti all’interno di ogni Area vasta (Centro, Nord-Ovest e Sud-Est) e se necessario, in altre aree. Si può così equilibrare la pressione sui vari ospedali e rendere disponibili più posti letto possibile nelle varie terapie intensive.

Un servizio che già veniva svolto con altri tre dispostivi dedicati, uno per ognuna delle tre maggiori associazioni di assistenza (Anpas, Misericordia e Croce Rossa), che aumenta la sua efficacia grazie all’arrivo di questa nuova biobarella.

biobarella Covid-19 Humanitas Menarini (6)

«Sono servizi particolari, perché  si tratta di trasferimenti da strutture di terapia intensiva ad altre strutture di terapia intensiva – ha spiegato il presidente di Humanitas Maurizio Burgassi –  Questi trasporti sono possibili grazie alla peculiarità della biobarella, all’interno della quale la persona è completamente sigillata dall’esterno: il rifornimento dell’aria è garantito da dei filtri sia in entrata che in uscita, in modo che riceva aria pulita e non trasmetta aria contaminata. Non dimentichiamoci che una delle conseguenze drammatiche di questo Coronavirus è la carenza d’ossigeno nel sangue: l’ossigenazione è perciò garantita da un ventilatore polmonare che porta ossigeno all’interno e, molto spesso, direttamente nel sistema respiratorio della persona trasportata, poiché frequentemente i pazienti sono intubati. Si tratta quindi di soggetti sedati. Le operazioni sono perciò effettuate dal personale sanitario (un medico anestesista e un infermiere), pronti a intervenire per qualsiasi necessità. L’assistenza è quindi continua. A fine servizio il dispositivo viene sanificata, operazione abbastanza facile perché si tratta di uno strumento abbastanza semplice sia nella struttura, sostanzialmente una barella con una campana, sia nei materiali; perciò è facilmente sanificabile sia con prodotti igienizzanti che a vapore. Finita la sanificazione è nuovamente disponibile per un altro servizio»

biobarella Covid-19 Humanitas Menarini (4)

 

Questo tipo di dispositivo medico rappresenta un ulteriore strumento per la salvaguardia e la tutela della salute delle persone e di chi è impegnato in prima linea nella lotta contro il Coronavirus – ha riferito l’associazione – Lo spostamento in ambulanza di un paziente ad elevato tasso infettivo comporta un rischio di contagio altissimo per tutte le persone a bordo del mezzo. La strumentazione in biocontenimento garantisce, invece, il totale isolamento di chi è sul mezzo di soccorso ed una condizione sterile per il paziente al suo interno. La biobarella’donata potrà essere richiesta all’Humanitas di Firenze e messa a disposizione in ogni parte d’Italia si renda necessaria.

biobarella Covid-19 Humanitas Menarini (1)

“Con questa ulteriore donazione – ha dichiarato l’ex presidente di Humanitas Giuseppe D’Eugenio  ora sostituito nella carica da Maurizio Burgassi – il Gruppo Menarini conferma il suo profondo legame con il territorio fiorentino. Grazie a Menarini, Humanitas Firenze potrà essere ancora più efficace nella propria attività a favore della cittadinanza”.
“Vogliamo continuare ad essere al fianco di tutti coloro che, ogni giorno, devono combattere da vicino contro il Coronavirus, in questo caso volontari, operatori sanitari e pazienti, attraverso un aiuto concreto – hanno dichiarato Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – la nostra vicinanza e il nostro ringraziamento non saranno mai abbastanza”.

biobarella Covid-19 Humanitas Menarini (7)

Il Gruppo farmaceutico Menarini, con sede a Firenze, è presente oggi in 140 Paesi al mondo; con 3,793 miliardi di euro di fatturato, conta più di 17.000 dipendenti. Con 10 centri di Ricerca e Sviluppo i suoi prodotti sono presenti nelle più importanti aree terapeutiche tra cui cardiologia, gastroenterologia, pneumologia, malattie infettive, diabetologia, infiammazione e analgesia. La produzione farmaceutica, invece, è realizzata nei 17 stabilimenti produttivi del Gruppo, in Italia e all’estero, dove sono prodotte e distribuite nei cinque continenti oltre 581 milioni di confezioni l’anno. Con la sua produzione farmaceutica Menarini contribuisce, in modo continuo e con standard di qualità elevatissimi, alla salute dei pazienti di tutto il mondo.

 

 

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