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Isolotto, furto nella notte all’edicola in piazza dei Tigli

Più che il valore della merce rubata, è quello affettivo: «Rubato anche il computer dove tenevo i ricordi di persone a me care che non ci sono più»

Brutto risveglio stamani per il giornalaio di piazza dei Tigli all’Isolotto: l’edicola è stata infatti oggetto di un furto con scasso nella notte. A dargli l’amara notizia, il corriere che rifornisce di quotidiani il negozio.

«Sono uscito stamattina alle 5,30 come al solito – racconta David, il titolare – Il corriere che mi porta i giornali, in quel momento mi ha chiamato e mi ha chiesto “hai lasciato per caso il bandone aperto stanotte? Perché è sollevato di un cinquanta centimetri“. Quando sono arrivato ho visto che l’avevano sollevato. Una volta dentro, mi hanno rotto uno dei vetri e hanno messo  tutto sottosopra. Mi hanno rubato gli spiccioli che tenevo in cassa, un centinaio di euro, e il computer. Ho chiamato la Polizia, sono intervenuti subito. Mi hanno chiesto se c’era una telecamera, ma io non ce l’ho. Non so se nella piazza o intorno sia presente».

«Mi hanno messo tutto in disordine – continua al commerciante – Cercavano soldi e non altro, perché essendo fumatore tengo una stecca di sigarette, non l’hanno neanche considerata. Più che per il valore del furto in sé, mi dispiace veramente tanto per il computer, perché dentro avevo i miei ricordi, tra cui foto di miei cari che purtroppo non ci sono più.  Per mia scelta personale inoltre non vendo Gratta e Vinci, perché la ludopatia è una malattia e non voglio alimentarla: quindi non credo nemmeno che abbiano fatto la posta, altrimenti avrebbero visto che non li tengo. Credo siano entrati in maniera casuale, perché non ho quello specchietto per le allodole che invece cercano di solito i ladri nelle altre edicole».

Poi c’è il costo del danno che potrebbe superare il valore del furto di molto: «Si tratta di un bandone di cinque metri e mezzi, quindi è pesantissimo. Come minimo erano tre persone, in meno non ci si riesce, e non è stato utilizzato nessun piede di porco, tant’è vero che per tentare di forzare  all’interno poi hanno preso un pezzo dei serramenti. L’hanno leggermente divelto e meno male che nel farlo salire e scendere è tornato a posto, perché la riparazione sarebbe molto cara. Più del furto subito, la mia paura più grossa, come costo, è la riparazione di questo. Quando mi si ruppe, per aggiustarlo l’ultima volta spesi 1200 euro».

Il ladro introdottosi doveva essere inoltre una persona estremamente magra, oppure un bambino: «C’è una porta, a soffietto, lo spiraglio che erano riusciti ad aprire e da cui si erano introdotti era veramente minimo. Io che sono alto 1,70, non ci sarei assolutamente passato. Un adulto di taglia normale non ci passa, neppure uno basso magrolino».

«Se oggi hanno trovato poco, da ora in poi non troveranno più nulla – conclude il giornalaio – Da oggi non terrò più niente, neanche uno spicciolo. Bisognerebbe fare tutti così come deterrente, per dare la certezza ai ladri che una volta dentro non troveranno soldi».

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