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Itis Meucci, ragazzi e professori per tre settimane senza corrente

Il consigliere regionale Roberto Salvini: «Un appello alla Città metropolitana perché gli interventi di manutenzione siano tempestivi ed efficaci»

Itis Meucci di Firenze, i ragazzi delle classi del terzo piano sono stati quasi tre settimane senza corrente elettrica. Quasi una beffa per una scuola superiore che è un’eccellenza toscana nella formazione delle professioni ad alta tecnologia. Oggi il problema è risolto, un banale guasto sulla linea, ma rimane l’amaro in bocca per un intervento così lento. La colpa non è certo della scuola, dove il personale si fa in quattro per mantenere gli elevati standard di qualità formativa. Giorni sfortunati per il Meucci: settimana scorsa un’altra bufera si era abbattuta sul Meucci: quella del professore di chimica, già pregiudicato, che terrorizzava i ragazzi e i bidelli con comportamenti intimidatori. Ma questa è un’altra storia.

Il complesso scolastico sforna ogni anno centinaia di studenti con una preparazione tecnica specializzata e ottimi tassi di assunzione. Tuttavia deve fare i conti con una manutenzione non all’altezza e per di più prigioniera della burocrazia. Almeno finché non arriverà il nuovo edificio promesso dal sindaco della Città metropolitana Nardella prima delle elezioni. Si dice nel 2022. Tre settimane senza luce, perché bisognava aspettare l’intervento dei tecnici della Città metropolitana, nonostante le ripetute segnalazioni di preside e genitori.

Sulla questione interviene con un appello anche il consigliere regionale Roberto Salvini (Gruppo misto):

roberto salvini ufficio 1

«L’Istituto tecnico Meucci è un’eccellenza toscana nella formazione delle professioni ad alta tecnologia, ma è oggetto di continui lavori di tamponamento – tuona Salvini – Era auspicabile che il crollo del controsoffitto dello scorso inverno, che solo per miracolo non ha causato una strage, avesse sensibilizzato la Città metropolitana a una più attenta ed efficace manutenzione del Meucci. È stata data la buona notizia della costruzione di un nuovo edifico per l’Istituto, ma nel frattempo i ragazzi devono avere un ambiente idoneo. Non possiamo mandare a scuola i figli con la paura e con il presentimento che ogni giorno ne possa succedere una e chissà quando si risolve. I tecnici hanno sistemato il guasto elettrico, ma sono passate tre settimane di disagi. Se una scuola deve aspettare tempi così lunghi per le solite  farraginosità burocratiche, si dia la possibilità ai dirigenti scolastici di intervenire autonomamente. Diversamente la Città metropolitana assicuri che gli interventi di manutenzione siano tempestivi e di qualità, com’è diritto pretendere da parte dei cittadini».

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