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Mantignano Ugnano, il porta a porta scatena le proteste

Problemi anche nelle zone di Monte Oliveto e via San Vito. I rifiuti si cumulano e si creano ingombri per macchine e pedoni, la raccolta avviene spesso in ritardo e i giorni sono troppo distanziati

C’è amarezza tra i residenti per la nuova raccolta porta a porta partita a fine giugno nelle aree (teoricamente) meno densamente popolate del Quartiere 4, tra cui Bellosguardo, Monte Oliveto, parte di Monticelli, e, soprattutto, Ugnano e Mantignano. Vista da molti con sospetto fin dall’inizio, questa nuova modalità di conferimento dell’immondizia, stenta a funzionare.

Teoricamente meno densamente popolate, dicevamo, perché il porta a porta è arrivato non solo nelle strade dove ci sono solo poche villette isolate, ma anche là dove ci sono condomini e la densità abitativa è più alta. E qui nasce il primo problema, come spiega Niccolò, un residente di Mantignano:

«Ai palazzi della zona pedonale (via del Malmantile racquistato e limitrofe, ndr) si formano montagne di sudicio e sfilze di bidoncini, e ci stanno per tutto il giorno o anche di più». Già, perché qui scatta il secondo problema:  ritardi, tappe saltate, immondizia non ritirata che permane lì.

Entriamo in un bar e come cominciamo a chiedere se questo porta funziona o no, i clienti insorgono, la contrarietà è tanta. Appuntarsi tutto non è facile perché le proteste si sovrappongono:

«Forse dovrà ancora attaccare, questa nuova modalità del porta a porta. Passano qualche volta sì e qualche volta no. Speriamo che prenda il via per bene, perché per ora non funziona. Se fosse fatta bene, non avrei nulla da dire…».

Alle volte vengono saltate delle tappe, per cui si cumulano due tipi di immondizia
Alle volte vengono saltate delle tappe, per cui si cumulano due tipi di immondizia

«Sì che poi siamo in campagna, lasciare il sudicio fuori, è il miglior modo per attirare i topi, e di già che di topi non ne mancano in questi fossi!»

«Poi qualche giratina in più a ritirarla potrebbero anche farla. Tra un giorno di raccolta e l’altro passa troppo tempo. Ti tocca a tenerti l’umido in casa per tre o quattro giorni, e puzza!»

«E pensa, chi sta in un monolocale? Come fa a tenere tre bidoni e un sacco gigante come quello della plastica?».

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«Ma poi si può vivere con tutto quel sudicio in mezzo al marciapiede, che non ci si passa neanche più? Siamo un centro storico minore, mostrare tutta questa spazzatura non è certo il miglior modo per riqualificarlo».

«…Almeno da te ci sono i marciapiedi… io sto in via del Chiuso, che neanche ce l’ha il marciapiede, mi tocca a metterli in mezzo di strada»

E qui emerge un ulteriore problema, che fa preoccupare i residenti di quelle viuzze strette e tortuose di campagna, che qui abbondano. Andiamo in viuzzo dei Galli, una delle tante.  Sono quasi le 13 e ancora i rifiuti stanno sotto al sole a marcire, nessuno è passato a ritirarli. Ci è andata pure bene, è il giorno della plastica, e l’odore non è dei migliori, «Ma nulla in confronto a quando non passano a ritirare l’umido…  se c’è l’organico, quando trovi qualcuno che ha mangiato il pesce o il popone, non ci si sta dalla puzza», ride amaramente un signore.

problemi raccolta porta a porta rifiuti ugnano mantignano (4)

Così incontriamo una coppia con un bambino: «È pericoloso, altroché. Le macchine non passano ed è rischioso pure per i pedoni che devono camminare a bordo strada». «Vogliono fare le svolte green – continua il giovane babbo – ma sono solo spot, nella sostanza, è moda, perché iniziative come queste di green non hanno nulla. Basta vedere la realtà dei fatti, quando si passa da via Simone Martini, i cassonetti sono strapieni: la gente pur di non tenere la spazzatura in casa tre giorni prende la macchina e li va a buttare lì, dove i cassonetti ci sono ancora».

Non va troppo meglio in zona Monte Oliveto e nella parte di Monticelli che è stata sottoposta al porta a porta. La problematica dell’ingombro stradale è quella che va per la maggiore. In via di San Vito, nella parte più prossima a Soffiano non ci sono villette isolate, ma palazzine e marciapiedi stretti.  Risultato, il marciapiede è impegnato da diversi bidoncini e a volti si è costretti a camminare nella sede stradale: «Per noi anziani che non ci sentiamo bene è un problema, non ci accorgiamo quando le macchine arrivano da dietro», ci spiega un signore. «Ho un bambino in passeggino e qui dal marciapiede non ci passo, devo scendere in mezzo a questa strada tutta curve ed è pericoloso», afferma Eleonora.

Poco più su la situazione non è meglio: qui il problema è l’ingombro dei cassonetti nella strada davvero stretta: «Quando tutti mettono i cassonetti fuori, in macchina non ci si passa più – lamenta una residente di via di Monte Oliveto – Per non parlare dell’orario… vengono a prenderla quando gli pare. Spesso vado a Milano, dove nelle periferie i marciapiedi sono stretti, i condomini sono grandi e il porta a porta è una realtà da più tempo: per ovviare al disagio, hanno fatto un unico cassonetto condominiale. Lasciare le cose così, è una giungla».

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