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Il ‘Ponte dei Cazzotti’ a Mantignano 77 anni dopo: viaggio nella memoria nel segno della libertà

Una cerimonia con mezzi e divise autentiche della seconda guerra mondiale e un libro per ricordare una scritta memorabile

Al ‘Ponte dei Cazzotti’ di Mantignano rivive la storia. Dopo 77 anni un episodio importante per la liberazione di Mantignano, Ugnano e Firenze torna a far parlare di sé portato dalle ali della libertà.

Attraverso un viaggio nella memoria tramite un progetto realizzato da ANPI coi ragazzi del liceo Rodolico di Firenze che ha preso forma nel libro Spoon River 1944 a cura di Franco Quercioli. Con una cerimonia alla quale hanno preso parte il presidente del quartiere 4 Mirko Dormentoni, l’assessore all’Organizzazione e alla gestione del personale Alessandro Martini, la console americana di Firenze Gupta Ragini e la presidente del consiglio comunale di Scandicci Loretta Lazzeri con i volontari di Gotica Toscana Onlus che hanno portato con se mezzi e divise autentiche del periodo bellico della seconda guerra mondiale.

La storia è tornata a vivere attraverso una scritta impressa sotto il ‘Ponte dei Cazzotti’, dopo 77 anni in un caldo 4 Agosto. Un ponte inerme lasciato alla mercé del tempo e delle intemperie rimane custode eterno di una memoria importante. Una scritta che conserva in sé l’importanza eterna della parola libertà. Siamo a Mantignano al ponte vecchio ormai chiuso e già sostituito dal nuovo ponte posto lì accanto a vegliare sul compagno ormai pronto alla demolizione.

Il nome del ponte ricorda le scazzottate e i litigi dei tanti ortolani che da qui arrivavano su chi doveva passare per primo tra chi andava e chi tornava da Firenze con i loro barrocci carichi di verdura. Le battaglie per cui è più noto sono sicuramente quelle della Seconda Guerra mondiale che videro il passaggio degli Alleati da Firenze durante la Liberazione. A testimoniare tra quelle battaglie il passaggio dei militari nippo-americani del 442° reggimento, la scritta lasciata a margine della soletta del ponte.
“Los Angeles City Limit” recita la scritta a caratteri neri posti su una trave portante del vecchio ponte che sembra non curarsi affatto del peso dei suoi anni. Una scritta che può sembrare una delle tante che appaiono sui muri della nostra città ma che parla di sé e ci trasmette senza traduzione una sola parola, “Libertà”. Un segno indelebile impresso nella storia da una mano gentile, una mano sicura, una mano inconsapevole e speranzosa di poter un giorno esser ricordata, decisa e determinata a compiere il suo dovere e realizzare il sogno di liberare Firenze e l’ Italia intera.

La scritta Los Angeles City Limit sul Ponte dei Cazzotti
La scritta ‘che recita Los Angeles City Limit sul Ponte dei Cazzotti

Ed è qui che la storia rinasce, prende forma e rivive nelle parole di un libro Spoon River 1944, magicamente riprende voce grazie alla lettura della storia che trasmette nuovamente la voce, il pensiero e le emozioni di quel Nisei (soldati nippo-americani impegnati nella liberazione di Firenze) attraverso la lettura di un giovane studente fiorentino del Liceo Rodolico capace per un attimo di riportare alla vita le scene di quei giorni ai numerosi presenti. Inizia da qui, da un ponte la storia della liberazione e della rinascita di Firenze, passando attraverso Ugnano e Mantignano sull’eco della Scandicci liberata, una storia carica di racconti, sacrifici e vittime innocenti. Soldati temerari venuti dall’altra parte del mondo tutti con il sogno comune di essere liberi e combattere per la libertà sottratta per mano di un invasore tiranno e spietato. Una scritta che resterà per sempre viva nella storia anche dopo la demolizione del vecchio ponte pronta ad essere dislocata poco più in là ma sempre pronta a ricordare a chiunque la guardi che il suo significato è e sarà sempre “Libertà! “.

Nicola Biagi

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