Quartieri di periferia cresciuti troppo in fretta. Come quello di San Bartolo a Cintoia, fino a una manciata di lustri fa piccolo borgo di campagna alle porte di Firenze, ora distesa di filari di casermoni, palazzoni dove alle volte non si conosce neanche il vicino della porta accanto. Aggiungici la crisi delle piccole attività di vicinato, le botteghe che chiudono una dopo l’altra, l’abitudine all’isolamento portata dalla pandemia, lo smartworking e la frittata è fatta: le relazioni di comunità, pesantemente frantumate.
Così che se ti ritrovi solo, d’improvviso, quella solitudine ti avvolge e stritola in una spirale sempre più stringente, da cui uscire è difficile davvero. E alle volte uscire proprio di casa: ci si ritrova chiusi nel proprio guscio, tra le quattro mura, ché di motivi per mettere il naso fuori ce ne sono pochi. Tanto pure la spesa la puoi fare in due tap dal cellulare.
Ma il background di un quartiere che ha nel dna lo spirito associativo e che ci è cresciuto insieme e a sua volta lo ha nutrito, tramandato, non lo cancelli in un colpo di scopa di congiunture socioeconomiche. E così le associazioni ce la mettono tutta per favorire le relazioni, contrastare quella spira di solitudine. Alle volte realizzando piccoli miracoli, spesso pure divertenti.
Come l’Asd Chicchirillò che, in collaborazione con il Circolo Mcl di San Bartolo a Cintoia, per favorire la socializzazione ha deciso di provare il ballo, o meglio i balli di gruppo: un successo che ha visto ha messo insieme aderire una settantina di donne (e anche due uomini, a dirla tutta). Non una novità per la scuola di ballo fiorentina, che già porta avanti iniziative analoghe in altri quartieri, come al Varlungo e a Vingone, oltre che ad a una ventina di lastrigiane grazie a una partnership con l’Auser di Lastra a Signa.
«Facciamo balli di gruppo sia per persone giovanissime, che di una certa età, ma al contempo facciamo socializzazione – spiegano le Insegnanti Ornella, Donatella e Antonella dell’associazione affiliata Coni – Siamo già tante, siamo contente. Angelo (il gestore del circolo, ndr) poi è favoloso, ci ha dato una mano per realizzare il progetto in questa zona che era un po’ morta. È anche un modo per allontanare dalla solitudine tante donne che sono rimaste sole, come chi si è trovata vedova. Le ballerine si ritrovano con piacere, è un appuntamento fisso, hanno fatto amicizia, vanno fuori insieme, hanno organizzato delle gite, si divertono. E questa è la prima cosa che vogliamo: farle divertire, dare loro un modo per un modo per staccare dalla routine quotidiana».
Un divertimento che deve essere alla portata di tutti, senza pretese agonistiche: «Movimento sì, ma senza durare troppa fatica: la maggior parte delle nostre ballerine ha dai 50 anni in su, si arriva anche 74, tuttavia ci sono anche diverse giovani – affermano le tre maestre – Facciamo balli che dopo possano andare a ballare il sabato e la domenica con il gruppo, e per favorire questo coinvolgiamo le sale da ballo. Tante delle nostre ballerine vanno tutti i sabati a ballare. Ciò che apprendono qui se lo riportano dietro».
«Poi, per coinvolgere tutte, a fine corso facciamo il saggio dove ballano tutte insieme, indipendentemente che sappiano di più o di meno, perché deve essere una dimostrazione di quello che hanno imparato nell’arco dei sei mesi – continuano – Durante l’anno partecipiamo a manifestazioni, come nel periodo estivo a Scandicci dove siamo alle notti bianche nella zona pedonale con la Confesercenti; in quello invernale invece facciamo dei flash mob, sotto le feste, vestite da Babbo Natale o da Befana, dove ci divertiamo molto. Insomma, non proponiamo Zumba o Balla e snella, per le quali devi avere una certa attitudine e si pone l’accento sull’importanza del fisico, noi cerchiamo di fare cose ponderate, che includano tutte, magari anche veloci, però cose che possano poi rimettere in pista».
Questo non vuol dire essere eterne novizie: «All’inizio abbiamo delle principianti, insegniamo passi base del Cià cià cià, del Mambo, della Bachata eccetera, poi cominciamo a fare delle coreografie, sia nostre che di altri maestri coreografi – concludono Ornella, Donatella e Antonella – E anche qui, noi insegnanti siamo ballerine coreografe, ma cerchiamo di fare coreografie semplici, non troppo complicate, perché si devono divertire, non deve essere un lavoro per loro».
«Da sempre il nostro circolo si impegna per riportare un senso di comunità e di prossimità nel rione – commentano la presidente Constantina Cindea e il gestore Angelo Vinciguerra – E da sempre lo facciamo promuovendo iniziative sociali, culturali e sportive. Siamo felici che il nostro circolo si sia aperto anche a questa attività, che coinvolge soprattutto le donne e le fasce più mature».
Constantina Cindea e Angelo Vinciguerra
«Abbiamo poi molte altre attività per i giovani, come il karate, il ping pong, le serate musicali e da gioco – illustrano Cindea e Vinciguerra – Ci sono poi le iniziative solidaristiche, quelle culturali, come i concorsi di poesia, la nostra biblioteca aperta a tutti, i dibattiti. Senza dimenticare che il circolo è innanzitutto un presidio per il territorio, dove si viene per crescere, conoscersi, confrontarsi, magari, perché no, davanti a una buona tazza di cioccolata o a un delizioso barbecue».
Il prossimo appuntamento? Questo sabato 12 novembre, al circolo ci sarà una grande festa, dove le ballerine saranno protagoniste.
