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Soffiano, Meucci e Galilei in protesta

Il nuovo plesso scolastico non arriverà prima del 2025 e nel frattempo gli studenti devono fare i conti con una struttura vecchia di cinquant'anni: «problemi di sicurezza e vivibilità, la Città metropolitana intervenga immediatamente»

Gli studenti delle scuole Meucci e Galilei di Soffiano sono in protesta. Stamani davanti ai due istituti di via del Filarete i ragazzi si stanno riunendo nel cortile e potrebbe scattare l’occupazione. Svariati sono i motivi dello stato di agitazione, ma il principale è la richiesta di un intervento concreto e immediato alla Città metropolitana per le carenze del plesso, vecchio di cinquant’anni, soprattutto in termini di sicurezza e vivibilità. Perciò, stanotte qualcuno si è infiltrato nella scuola forzando una finestra e ha proclamato l’occupazione. Occupazione che è subito decaduta, trasformandosi in manifestazione pacifica nel cortile: giovedì si terrà l’assemblea dove gli alunni delibereranno in merito.

In realtà il progetto di un nuovo plesso scolastico c’è già, come annunciato lo scorso luglio. Un nuovo edificio era richiesto da anni, ma la promessa da parte del sindaco della Città metropolitana Dario Nardella arrivò nel 2019 nel corso di un assemblea tra studenti, loro famiglie, personale scolastico e Istituzioni, seguita al crollo di un pezzo di controsoffitto. Il fatto è che la nuova struttura sarà pronta, nella migliore delle ipotesi, nel 2025 e nel frattempo chi vive la scuola ogni giorno deve fare i conti con non pochi disagi, spiegano gli studenti:

«Ci piove in classe e diversi bagni sono rotti – riferisce una studentessa dell’Itis Meucci – Per non parlare dei termosifoni che spesso non funzionano. Oggi rimaniamo fuori scuola per protesta; giovedì faremo un’assemblea e decideremo. La protesta comunque, è scattata in maniera spontanea da un comitato di studenti e non dai rappresentanti di istituto, che non stanno aderendo».

occupazione Meucci Galilei Firenze (4)

Proprio il problema dei riscaldamenti sembra essere quello che maggiormente preoccupa invece gli studenti dell’Isis Galilei: «I termosifoni si spengono alle 9, perciò in poco tempo le aule diventano fredde – raccontano degli alunni che si stanno confrontando fuori di scuola insieme alla vicepreside – Ci sono poi muffe e bagni inagibili. I ragazzi non ce l’hanno  con i professori, ma con l’amministrazione della Città metropolitana. Questa non è un’occupazione, né da parte del Galilei c’è l’intenzione di occupare. Questa è una protesta pacifica per richiedere strutture adeguate».

occupazione Meucci Galilei Firenze (2)

Si parla anche di carenze igieniche:  «Nel bagno dei maschi del Meucci c’è un’alveare di insetti da tre settimane e in una classe è stato trovato un topo morto», afferma una ragazza del Meucci. Addebiti questi, immediatamente negati dall’Rspp dell’Istituto che assicura non sia nota alcuna situazione di infestazione e che i protocolli igienici vengono scrupolosamente eseguiti dal personale. Se si fosse verificata la presenza di roditori o insetti infestanti, si sarebbe immediatamente attivati i protocolli di disinfestazione.

occupazione Meucci Galilei Firenze (3)

«Gli studenti si lamentano soprattutto di due aule  nella palazzina meccanica, dove ci sono infiltrazioni – spiega il preside del Meucci Giuseppe Maresca – Un intervento molto oneroso per cui si sta procedendo. Il nuovo prefabbricato non ci è ancora stato consegnato. Spero che la consegna sia per fine dicembre; una volta che le operazioni di installazione si saranno concluse, potranno accedere in sicurezza intorno al 15 gennaio. Ci sono poi i tempi del duplice ingresso in orari differenziati, dovuto a ragioni sanitarie (le misure di contenimento alla pandemia, ndr), che comportano problemi nei trasporti. Auspichiamo un intervento maggiore nel trasporto pubblico da parte della Città metropolitana. I ragazzi hanno le loro ragioni nel protestare e siamo sempre aperti al dialogo. Quella di stanotte è stata un’occupazione lampo, non è stata fatta nessuna assemblea. Temiamo furti dei dispositivi e la mia raccomandazione è di vigilare e di non far accedere gli esterni».

 

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