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Stella Mercatante: «Voglio portare la voce delle case popolari al Quartiere»

Degrado e sicurezza, diritto di accesso alle case popolari, cura del verde pubblico e delle aree cani: gli impegni di Stella Mercatante per il Quartiere

Stella Mercatante, 56 anni, vive in una casa popolare nel Quartiere 4. In quelle  zone sempre più al centro delle cronache per episodi di sicurezza, dove emergono i primi conflitti di integrazione. Zone dove il welfare dovrebbe essere presente più che mai, la presenza concreta della Pubblica amministrazione dovrebbe essere presente, tangibile; e invece Stella la sente ogni giorno così distante, solo burocrazie faraginose che fagocitanole classi più fragili della popolazione, chi meno degli altri ha strumenti per districarsi nei meandri dell’apparato.

Così Stella, assistente per anziani nella vita lavorativa e una vita privata passata nel sociale e nell’aiuto agli altri, ha fatto ciò che è nella sua natura: rimboccarsi le maniche e impegnarsi per chi ha bisogno, portare la voce di quei rioni sui banchi di Villa Vogel. Già candidata e non eletta nel 2015 alle Regionali con Fratelli d’Italia, non è donna da mollare;  è tornata perciò in lista a queste elezioni al Quartiere: «Mi candido perché in tutti questi anni ho visto il mio quartiere degradarsi sempre di più. Non c’è più sicurezza, il quartiere è sempre più sporco e le persone totalmente abbandonate aloro stesse. È  l’ora di invertire la rotta».

 Idee semplici, ma concrete, fatte dal senso pratico di chi quella sensazione di abbandono da parte dell’amministrazione lo vive ogni giorno: «Mi impegnerò sempre nell’ascoltare le persone, i loro consigli, i loro bisogni e le loro idee – ha annunciato la donna – Soprattutto per quanto riguarda il tema delle case popolari, che posso dire di conoscere bene visto che ci abito da quasi quarant’anni e che sono tante le persone che in tutto questo tempo mi hanno confidato i loro problemi al riguardo. Nello specifico mi piacerebbe contribuire a semplificare tutti gli iter burocratici per accedere ad una casa popolare, cambiarla o risolvere qualsiasi problema ad esse collegato. Tutti devono poter avere gli stessi diritti, ma evidentemente oggi non è così. In questi anni le case popolari, soprattutto del mio quartiere, sono state completamente dimenticate. È inutile che Nardella dica il contrario, perché l’amianto sui nostri tetti c’è ancora e purtroppo sono tante le persone che sono morte ultimamente di tumore. Per non parlare del degrado e dell’insicurezza».

Ed è proprio sul degrado e l’insicurezza, che riempiono le cronache ogni giorno, che Stella  punta il dito. E porta come caso testimone la notizia balzata sulle cronache nazionali, del gruppetto di ragazzini che la fa da padrona nel suo rione: «Non è possibile che nascano babygang a cui nessuno dice niente, che tutto possono fare. Una mamma non può essere minacciata, non gli può essere detto di camminare a testa bassa col proprio bambino. Che futuro vogliamo lasciare ai nostri figli? Dobbiamo cercare di riprenderci i nostri valori e principi. Ogni mamma, donna, bambino, persona anziana deve poter sentirsi libero di camminare ovunque ed a qualunque ora del giorno o della notte. Se non si permette questo e non si agisce per permetterlo non si è persone responsabili! E chi dice che al Quartiere 4 va tutto bene mente o parla senza conoscere i problemi del nostro quartiere».

«Una cosa che mi sta particolarmente a cuore è la possibilità, se avrò modo, di aprire una sorta di centro di ascolto a cui potranno rivolgersi tutte le persone e le famiglie bisognose – continua Mercatante – Ed io ne conosco veramente tante! Chi ha pensato a loro negli ultimi cinque anni? Nessuno, ci siamo dati una mano l’uno con l’altro, ma Nardella e la sua Amministrazione non c’erano».

Una piccola prima soluzione per aumentare la sicurezza alla seranei giardini potrebbe venire dal rendere più illuminati gli spazi pubblici:  «Ho notato quanto poco siano illuminati i nostri giardini e questo va a discapito anche della sicurezza dei nostri bambini. Ci sono lampioni per le strade, ma non nei giardini, ma quando vengono fatti i lavori, chi li progetta? Dobbiamo illuminare il quartiere, presidiarlo e creare dei centri di ascolto e aiuto per tutta la cittadinanza. Le persone devono sentirsi vicino alle istituzioni e non più abbandonate come invece accada ora ed io mi impegno a fare in modo che si possa raggiungere questi obiettivi.»

E a proposito di parchi, è proprio sul verde pubblico che promette un’altra battaglia: « Il verde che non è stato mai ben gestito. I nostri giardini non sono mai stati ben curati, spesso quando viene tagliata l’erba, questa viene lasciata nei giardini per giorni e giorni. Io vorrei sapere, ma chi paga questi servizi? E chi li controlla? Serve serietà e in questi anni ce n’è stata veramente poca. Ci sono poi dei giardini che sono stati distrutti e abbandonati a se stessi e che io, da candidata al Quartiere 4, mi impegno a promuovere appena sarò eletta. Un altro tema che mi sta particolarmente a cuore sono le aree cani, avendone io stessa uno. Anche queste sono abbandonate e poco illuminate, mettendo a rischio chiunque ci vada, soprattutto nelle ore più buie».

 

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