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Una storia di amore per la pizza e per l’Isolotto: il Pizzolotto

Pizzolotto, una pizzeria dove si respira (e si gusta) l’animo più autentico dell’Isolotto: le pizze portano i nomi del quartiere, prezzi popolari come il rione, ma alta qualità. Ma il nome nasce da un bimbo di 8 anni…

Questa è una storia dove Isolotto e gusto si fondono. Non potevamo non raccontarvela. La storia di Niccolò Arcidiacono, 30 anni, isolottino doc, ha due grandi passioni: la pizza e il suo quartiere.  Così, un anno e mezzo fa,  ha preso il  coraggio a due mani e ha rilevato la storica pizzeria di via Pio Fedi 36: già una delle pizzerie simbolo del rione, Niccolò fin  da subito era determinato a consacrarne tutto lo stile e all’Isolotto. È nato così, in quel torrido agosto 2017, dove coraggio ce ne voleva davvero per stare davanti al forno a legna , il Pizzolotto. Come da aspettarsi, è diventato subito un fenomeno. Non solo per il legittimo campanilismo isolottino, di cui Niccolò certo va orgoglioso, ma anche e soprattutto per l’aver deciso di puntare tutto sulla qualità a prezzi davvero popolari. Una margherita a meno di 5 euro, per intendersi.

«La mia pizzeria nasce dopo che sono stato dietro un anno alla vecchia gestione, che negli ultimi tempi era un po’ decaduta ed era da ritirare su – racconta Niccolò – Io avevo già un’altra pizzeria a Pontassieve, ma volevo avvicinarmi al mio quartiere e cercavo perciò una pizzeria da rilanciare. Conoscevo da sempre questo locale ed era un peccato vederlo affievolirsi così. Ci abbiamo creduto».niccolò arcidiacono pizzolotto pizzeria(2)

Tutto nasce dal desiderio  di tornare alle proprie radici isolottine: «Sono nato e cresciuto all’Isolotto – spiega il pizzaiolo – Il nome Pizzolotto lo ha  inventato mio figlio di 8 anni. Cercavamo un nome che ricordasse la pizza, ma anche il quartiere che in famiglia mia amiamo. E lui è uscito dal nulla, con questo nome, che ci è subito piaciuto. È un nome che colpisce perchè va dritto al cuore di chi è dell’Isolotto.  Tante delle nostre pizze poi sono battezate con nomi del rione: ovviamente c’è Isolotto, ma c’è anche Villa Vogel, Montagnola, I Rossi (perché non dimentichiamoci che nel nostro quartiere si allenano i Rossi del calcio storico!)…»

«Il mestiere di pizzaiolo l’ho imparato da autodidatta, con l’esperienza, a partire da cinque anni fa – continua – Inizialmente portavo solo le pizze, poi mi sono trovato a fare il pizzaiolo quasi per caso. Quando mi è nato il bambino, per integrare, ho cominciato a fare il pizza express. Poi, tramite i titolari dell’attività per cui lavoravo, piano piano mi è stata data la possibilità di imparare a gestire una pizzeria. Infine ho rilevato quella pizzeria e da lì è nato tutto. Quella di Pontassieve è stata la mia prima attività. Non è facile, ci vuole tanta voglia di lavorare, tanta passione, è un lavoro che ti impegna a 360 gradi, non è solo fare le pizze: bisogna stare dietro all’impasto durante la giornata, alla preparazione, curare il servizio, districarsi nelle burocrazie».Niccolò Arcidiacono Pizzolotto

E poi bisogna stare dietro alla domanda, saper cambiare insieme al quartiere: «Non c’è solo la pizza tonda, ma anche quella al taglio, che sarà un servizio che aumenterà visto la forte richiesta. Poi ovviamente la pizza da asporto, ma venite a mangiare la pizza appena uscita dal forno, quello è un piacere supremo. La pizza portata a casa nel cartone perde sempre un po’. Inoltre non facciamo servizio al tavolo, è una nostra politica per avere un altissima qualità pur mantenendo i prezzi bassi: dai noi non si paga aggiunta il servzio e il coperto».

«Ciò che ci differenzia dale altre pizzerie del quartiere è innanzitutto l’uso del tradizionale forno a legna – continua Arcidiacono – Sono in pochi ormai ad averlo. Ne ho usati di tutti i tipi, elettrico, a nastro… ma solo con la legna si ottiene una cottura al top.  Inoltre il mio impasto ha una lunga lievitazione, dalle 24 alle 36 ore, a seconda delle condizioni climatiche di cui bisogna sempre tenere conto. Solo così può venire una pizza che sia al contempo leggera a digerirsi e al palato, ma sostanziosa; inoltre farcisco le pizze utilizzando solo ingredienti di primissima qualità, perché quello è il fondamento: solo mozzarella fiordilatte, e solo pomodori, farina e salumi di eccellenza. Ora poi è il boom delle farine, ma non tutti sono in grado di usare farine particolari. il segreto è combinare tradizione e innovazione in maniera giusta.  Non è facile: bisogna saperle miscelare con cognizione, senza improvvisare».pizza margherita al pizzolotto (1)

La migliore pizza? «Consiglio per cominciare, sempre la margherita, perchè alla fine è sempre la più buona. Io, pizzaiolo, se vado a mangiare una pizza da altre parti, prendo sempre la margherita, perché è quella da cui si giudica veramente la pizza, se il collega la sa fare o no. Poi, la seconda volta,consiglio di provare la pizza Isolotto, perché è quella che ho pensato per gli abitanti del quartiere».

Una tradizione che si rinnova, ma punta anche al futuro: «Presto apriremo anche a pranzo, ho una grande richiesta, facendo pizza a taglio Ci ingrandiremo, piano piano, a piccoli passi. Vogliamo proporre ogni giorno qualcosa di diverso, senza mai perdere il nostro spirito di pizzeria del quartiere».

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