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Il vinaino di Monticelli, una storia tra cucina povera e tradizione fiorentina

Alessio Boretti,  titolare della Piccola Botte, è il giovane imprenditore che ha puntato tutto su lampredotto, frattaglie e vino sfuso all’Isolotto

Sabato 11 maggio inaugurano le salette in stile trattoria povera toscana, dove fermarsi per una sosta tra i piatti dimenticati della tradizione fiorentina. A prezzi più che popolari.

In un mondo che va di corsa, dove la fanno da padrona i fast food e i cibi standardizzati e industriali da una parte, le ostentazioni fusion e gli all you can eat dall’altra, c’è chi scommette sulla cucina tradizionale e i piatti poveri del passato. Sapori antichi, che hanno il profumo della fiorentinità, della cucina dei nonni, come il lesso rifatto con le cipolle, la ribollita, lo stracotto di guancia, le budelline al sugo, la matrice, la poppa in umido, la trippa e ovviamente l’immancabile lampredotto in tutte le sue declinazioni, dal classico panino a quello con fagioli e cavolo nero. E poi una serie di antipasti e merende in un viaggio dei sensi da ogni angolo della Toscana: dalla soprassata alla finocchiona, e ancora la porchetta originale di Monte Sansavino, i formaggi locali e i crostini di fegatini, le uova sode farcite.

Una scommessa che si è dimostrata vincente, quella di Alessio Boretti, il giovane monticellino che appena quattro anni fa ha aperto La Piccola Botte in via Bronzino; la botteghina è cresciuta e ancora cresce. Così la vineria di Monticelli inaugura il prossimo sabato 11 maggio lo spazio mescita: oltre a una fiaschetteria con specialità frattaglie, apriranno due salette per una sosta nel gusto della tradizione.  Un posto dove fermarsi per un bicchiere di vino, due chiacchiere con gli amici, mangiare qualcosa di autentico, che riporta alla mente una Firenze pratoliniana. Firenze, isolotto, la piccola botte, trippaio, cucina fiorentina, alessio boretti

«Mi hanno detto che avevo coraggio ad aprire un’attività così, oggi. Ma io ci ho sempre creduto, e ho puntato tutto sulla tradizione»

«Come il vinaio di una volta», si definisce Alessio, con umiltà e orgoglio al contempo. Perché a Monticelli è diventato un’istituzione: «Gli anziani mi vogliono bene, qui tornano con i ricordi a sapori mai dimenticati, i giovani hanno trovato un luogo diverso dove scoprire le loro radici, le famiglie sanno di trovare qui qualcosa di eccellente qualità a un prezzo per tutte le tasche. All’inizio mi hanno detto che avevo coraggio ad aprire un’attività così, oggi. Ma io ci ho sempre creduto, e ho puntato tutto sulla tradizione».lampredotto, Firenze, isolotto, la piccola botte, trippaio, cucina fiorentina, alessio boretti

«Ho imparato a cucinare rubando con gli occhi  ai miei nonni»

Tutto è cominciato per passione, quando Alessio era poco più che ragazzo: «Sono sempre stato affascinato dalla cucina povera e dalle antiche tradizioni  – racconta Boretti – Tanto il cibo, quanto il vino. Tutto infatti è nato dall’amore per il vino. Ho aperto il 31 ottobre 2015, per Halloween, come piccola bottega di vino sfuso, a soli 25 anni, e nel giro di pochi anni l’attività è cresciuta davvero tanto. E qui, insieme alla bottega, sto crescendo anch’io. Nel rione mi vogliono tutti bene. Avevo da tempo il sogno di abbinare al vino una cucina tipica fiorentina. Poi, dopo tre anni, è capitata l’occasione: si  è liberato il fondo accanto. Così è nata la tripperia. Adesso ho preso il locale ancora accanto, all’angolo con via Francavilla, dove verranno due sale, con i tavoli per circa trenta coperti. Sarà arredato sempre in stile rustico e toscano, con tavoli dell’800 e di inizio ‘900, come una vecchia bettola. Gli affezionati non si devono preoccupare, perché il vino non passerà in secondo piano, anzi, verrà ancora di più valorizzato: rimarranno 18 tipi di vino di fattorie locali».

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«Qui alla Piccola Botte è come se il tempo si fosse fermato: non c’è wi-fi e non c’è Tv, preferiamo che ci sia il dialogo agli smartphone,  una risata tra amici a un programma televisivo»

«In un momento che tutto va verso la cucina molecolare ed etnica, io faccio un passo indietro – spiega l’oste – Ho imparato a cucinare rubando con gli occhi  ai miei nonni. Voglio che il mio locale abbia il sapore della famiglia, dove tutto è genuino: quando cucino, lo faccio come se cucinassi per me. Dai vini biologici, ai prodotti  tipici, dal ragù come una volta, ai salumi solo della tradizione toscana. E non si preoccupi chi non ama la carne, perché siamo organizzati anche con un menù vegetariano e vegano. Qui si respira un’aria familiare e a Monticelli si sa: qui ci si  ferma a fare due chiacchiere, a fare un aperitivo con un tagliere quando si esce da lavoro, si suona la chitarra alla sera mentre si beve un bicchiere di vino, è un luogo per tutti e aperto a tutti.  Qui alla Piccola Botte è come se il tempo si fosse fermato: non c’è wi-fi e non c’è Tv, preferiamo che ci sia il dialogo agli smartphone,  una risata tra amici a un programma televisivo… la tecnologia è vietata. E alla radio passiamo solo vecchie canzoni fiorentine!».Firenze, isolotto, la piccola botte, trippaio, cucina fiorentina, alessio boretti, fiaschetteria, vino

«Sono fiero di essere il vinaino di Monticelli. Sono anche fiero di non essere uno dei tanti vinai turistici e commerciali del centro»

Alessio è legatissimo al rione: «Adesso, oltre ad avere qui la bottega, a Monticelli ci abito. Sono fiero di essere il vinaino di Monticelli. Sono anche fiero di non essere uno dei tanti vinai turistici e commerciali del centro. Io punto tutto sulla qualità e sulla tradizione locale. Mi voglio dedicare al 100% a questo quartiere, voglio far star bene i miei vicini».

Impegno, attenzione  estrema  per la tradizione, amore infinito per il territorio che hanno portato grandi soddisfazioni al giovane commerciante: «La soddisfazione più grande è il rapporto di fiducia e amicizia che si è creato con i clienti. Ma anche la soddisfazione di essere cresciuto così in fretta ed essere diventato un punto di riferimento per i lavoratori della zona, che riescono a mangiare qualcosa di genuino spendendo il giusto. E infine quella di essere conosciuto per il mio lampredotto ben fuori dai confini del rione…»

Alessio Boretti la Piccola Botte vinaio Firenze con affezionato cliente

«Qui si suona la chitarra alla sera mentre si beve un bicchiere di vino, è un luogo per tutti e aperto a tutti»

Così l’11 maggio si aggiunge un nuovo capitolo alla storia del vinaio di Monticelli «Chiaramente ci sarà l’inaugurazione, e sarà una festa per tutto il rione – conclude Alessio – Presto organizzeremo serate a tema. Ovviamente sempre e comunque toscano!»

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