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Basta campagna elettorale sulla sicurezza – La baionetta di Somigli

La baionetta di Lorenzo Somigli

Non se ne può più di questa campagna elettorale permanente sulla sicurezza. Soprattutto gli amministratori locali, a qualsiasi livello e di qualunque colore siano, devono trovare soluzioni. Fregandosene se queste siano più di destra o più di sinistra.

Nelle ultime settimane, viale Talenti è stato tempestato di furti. Le vittime svariati esercizi commerciali: prima il chiosco dei fiori, poi la macelleria e la pizzeria, quindi è stato il turno del negozio di giochi. A febbraio una rapina impressionante al negozio Fashion Dreams. Si aggiunga l’eterna questione del campo abusivo del Poderaccio. Per non tornare alla tragica morte di Duccio Dini, basti citare la serie di roghi di rifiuti avvenuta nel mese di marzo, una rissa con diverse persone all’ospedale a febbraio. Ultima in ordine di tempo la partecipazione di alcuni abitanti del campo ad una baby gang che ha fatto giardini. Non è quindi solo percezione alterata, distorta o parziale della realtà. È un dato, è ciò di cui si deve tener conto.

C’è però in questo particolare momento storico un clima tossico. Un dibattito politico avvelenato che si polarizza tra due posizioni estreme. Una destra sempre più radicale – nei toni nei modi – e di contro una sinistra sempre più arcobaleno (come i calzini di Sala). E sembra non esserci via di fuga. Questo però fa perdere di vista la natura concreta e stringente del problema sicurezza. Soprattutto perché nessuna delle due ha la soluzione.

La destra di Salvini urla che serve più sicurezza ma fatica nel tradurre in un’azione amministrativa le proposte da campagna elettorale. Il Ministro dell’Interno aveva parlato di 128 nuovi poliziotti e 207 carabinieri entro febbraio per la Toscana. Segno che la realtà è molto più complessa. Che i proclami si sbriciolano. Che non tutti i poteri dello Stato si allineano, come anche il caso della Sea Watch dimostra.

Non se la passa meglio la sinistra. Il PD cerca di digerire la stagione di Renzi tornando alle origini. A subirne le conseguenze proprio Minniti, autore di una storica svolta sul tema, finito all’indice. Renzi lo ha duramente attaccato in una lettera su Repubblica che apre con “Allarmisti sui migranti, pavidi sullo Ius Soli”. La soluzione sarebbe quindi riproporre ciò che allora fu respinto. Proprio Minniti – il rinnegato – così parlò nell’agosto del 2017: “Chi è accolto e chi accoglie deve avere pari diritti, se c’è conflitto tra questi diritti la democrazia rischia di perdersi”.

È difficile dire quale delle due proposte sia la migliore. Molto probabilmente nessuna delle due lo è. Solo agenti, solo telecamere, solo presidio del territorio sono soluzioni tampone. La sicurezza è coesione sociale. È anche integrazione; è far capire ai nuovi italiani che devono essere cittadini dal punto fiscale, legale, etico. Parole queste però che rischiano di restare gusci vuoti senza un intervento concreto. Sul campo.

Un buon amministratore dovrebbe basarsi solo sui fatti e sui bisogni. Indi per cui a cosa si deve questo veto ai volontari per la sicurezza? Purtroppo ci sarebbe un estremo bisogno di un approccio pragmatico ma come sempre è ancora campagna elettorale.

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Lorenzo Somigli

Giornalista, copywriter, ufficio stampa, social media manager. Innamorato della parola. Mai smettere di comunicare!

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