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Il Borgo dei Navicellai

Ora squarciato nel mezzo dal Ponte alla Vittoria, l’antico Borgo dei Navicellai era a Firenze abitato dai marinai dell’Arno, che avevano qui vicino il vecchio porto del Pignone

La parte prossima all’Arno del rione del Pignone è contraddistinta da strade piuttosto strette, di impianto urbanistico antico. Case poco sviluppate in profondità e molto in larghezza, prive di cortili interni e con molti fondi  ai piani terreni o seminterrati cui si accede da ampi portoni. Era questo il Borgo dei Navicellai (o Navicellaj come si scriveva un tempo), la zona di Firenze dove abitavano appunto i navicellai, detti anche impropriamente navaioli: li potremmo oggi definire camionisti dell’Arno.borgo dei navicellai (2)

Questo borgo, oltre che dai navaioli, era abitato anche da barrocciai. Il motivo è facilmente comprensibile: questa zona fungeva anche da “interporto”. Là dove le merci arrivavano con la barca, in qualche modo dovevano proseguire su terra. a questo pensava appunto il barrocciaio. Qui avveniva l’interscambio perché su queste rive, dove ora c’è il ponte della tranvia, era situato il porto dell’Arno, che era costituito da poche pigne ovvero pali d’attracco per le barche. Le stesse che dettero poi il nome a tutto il rione del Pignone e della nota multinazionale siderurgica.

La presenza del porto fece sì che il borgo fosse poi abitato anche da altri lavoratori dell’Arno: pescatori, renaioli, traghettatori… potremmo definirlo un popolo di marinai di fiume. Quei fondi con ampi portoni cui si accennava all’inizio erano appunto le rimesse per le barche, che servivano per i periodi di secca o di troppa piena. Tempi morti che i navaioli utilizzavano per la cura e riparazione dei natanti.

borgo dei navicellaiLe caratteritiche costruzioni sono settecentesche, ma il borgo è ben più antico: si hanno notizie della sua esitenza fin da circa l’anno Mille. Purtroppo delle costruzioni originarie medioevali non è rimasto nulla, perché furono completamente distrutte durante l’assedio dell’Impero Spagnolo  alla Repubblica Fiorentina del 1530.

Il Borgo dei Navicellai era un appendice del borgo di Verzaia, che sorgeva per due miglia fuori da Porta San Frediano (un tempo appunto, porta a Verzaia). Era costituito da tre semplici file di case parallele a  via Pisana e all’Arno. Piazza Gaddi non esisteva: fu realizzata nel 1836 quando fu costruito il Ponte San Leopoldo (meglio conosciuto come Ponte Sospeso), l’antenato dell’attuale Ponte alla Vittoria; il Borgo dei Navicellai rimase così squarciato nel mezzo. Ma precedentemnte via della Fonderia era un tutt’uno con via de’ Vanni e prendeva il nome di via de’ Navicelli, appunto, e collegata a via Pisana da via dell’Anconella (che probabilmente piegava sull’attuale lungarno); via Baccio Bandinelli si chiamava via di Mezzo (e successivamente via dell’Isolotto… pensate un pò dove cominciava, adesso è rimasto solo il tratto finale dopo lungarno dei Pioppi!); mentre via del Pignone era un tutt’uno con via Sogliani e si chiamava via del Maglio.

 

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