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La Rosa e il Violino si racconta: la prima volta che salimmo sul palco

C’è una prima volta per tutti, anche per La Rosa e il Violino. Anzi.. soprattutto per La Rosa e il Violino, visto la loro formazione aperta!

La Rosa e il Violino La Rosa e il Violino è la formazione musicale – teatreale nato nel nostro quartiere, a San Bartolo a Cintoia, che emoziona il pubblico fondendo la lirica con musica moderna, danza, teatro e impegno sociale e che abbiamo intervistato poco tempo fa, quando hanno cooperato con noi alla realizzazione della serata in favore dei terremotati. Il successo che sta riscuotendo a livello locale è data anche dal suo organigramma, votato alla socialità e alla sperimentazione:  una compagine aperta, sempre pronta ad accogliere chiunque in qualunque ruolo. Non solo cantanti, coristi, attori e ballerini, ma anche scenografi, sarti, graficci e chi più ne ha, più ne metta. Così ne risulta un gruppo unico, anzi irripetibile, perché oltre a un nucleo fondante e consolidato, si ritrovano sul palco e dietro le quinte membri sempre nuovi. Un gruppo liquido. Ma per tutti c’è stata una prima volta sul palco, che ognuno ha affrontato in maniera diversa.La Rosa e il Violino

«Prima di salire sul palco…queste le mie parole: “Mai più parti da solista”, batticuore a mille e il vuoto assoluto nella testa», afferma Enrica.

«Grande gioia ed entusiasmo!! La felicità di fare insieme una cosa per gli altri!», per Giorgio invece

«”Ma lascia sta’!!! Ma lascia perde’!!! Ma chi te lo fa fa’? Ma nun dovevi accettaaaa’!!!!” questo dietro le quinte…  – ricorda sorridendo Susanna – Sul palcoscenico: Vediamo se riesco a trasmettere tutta l’emozione che provo io nel cantare a chi mi ascolta e far vibrare le anime e arrivare a toccarle»

La Rosa e il Violino«Il ricordo principale? – racconta Antonino – Prima di entrare un flashback delle prove e di tutto il percorso…Nel momento di entrare in scena, invece, cercare di di far finta di non avere pubblico per evitare distrazioni, poi, in tre Ministri che eravamo (nell’opera “Tre giorni di luna. Turandot”), dovevamo essere anche pronti ad improvvisare alcune situazioni tra noi senza farlo notare, È rimasto un bel ricordo».

Ma la particolarità è che nellaa Rosa e il Violino non stanno solo i grandi. No. Ci sono pure i bambini. Piccoli grandi attori – cantanti che niente hanno da invidiare agli adulti. Ovviamente rispondono in massa presi dall’entusiasmo, e per il povero intervistatore è impossibile annotarsi  tutti i nomi, ma solo raccogliere qualche battuta nella calca! Ma tutti, a differenza degli adulti, non hanno paura ad ammettere con candore la loro umana vergogna ad esibirsi in pubblico…La Rosa e il Violino

«Mi sono vergognata e ho provato molta emozione», «Mi è piaciuto tanto ed è stata un’esperienza bellissima e mi sono vergognata», «La prima volta che sono salito sul palco non ho provato tanta vergogna, di solito mi vergogno sempre però spero che un giorno possa dimostrare a tutta la gente che almeno sono un rapper e spero che glielo possa dimostrare», «È stata una grandissima esperienza, mi sono un po’ vergognata ma mi è piaciuto», «La prima volta che sono salito sul palco non ho provato tanta vergogna», «Ero un po’ timida, però l’unica emozione che avevo era felicità, era la prima volta che salivo su un palcoscenico…cantare.! E spero che nella tua vita (riferito all’autrice, ndr) farai tanti altri spettacoli anche se non ci sarò io perchè saranno tanto belli», «Ero un po’ timida davanti al pubblico e non mi piaceva quella pettinatura che mi aveva fatto il parrucchiere», «Emozione e poi mi vergognavo un po’, ma poi non mi sono vergognato più perchè ho visto tutti i miei amici” “Mi sentivo proprio tutte le emozioni, felicità, gioia…Mi sentivo tanto felice che mi veniva da piangere», «Un po’ mi vergognavo la prima volta in un palco, ma poi, vedendo i miei compagni e la mia maestra, no, e confesso che il kimono (abito per l’opera“Tre giorni di luna. Turandot”, ndr) era un po’ grande», «Mi ero un po’ vergognata ed è stato bellissimo. Mi sono divertita tanto«, «Ero felice, mi vergognavo ma ero felice a cantare e poi ho smesso subito di vergognarmi».

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