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Le 10 curiosità sul parco delle Cascine che non sapevi

Sapevate che il toponimo Cascine ha la stessa origine di cacio, il fiorentinissimo modo di indicare il formaggio? E che un giro di corsa del parco delle Cascine corrisponde circa alle calorie di un piatto di pasta al ragù?

Dopo le 10 curiosità sul mercato delle Cascine , ci avete chiesto in diversi di dedicare una nuova top list al parco delle Cascine. Potevamo non accontentarvi? Ecco quindi le 10 curiosità che forse non sapevate sul parco delle Cascine.

  1. Il Mugnone adesso delimita tutto il lato nord occidentale delle Cascine e sfocia in Arno poco prima del Ponte all’Indiano. Ma in origine la sua foce era ben più a monte: confluiva in Arno nei pressi dell’attuale Ponte Vecchio. Fu proprio la confluenza  tra i due fiumi e il facile guado che si creava in quel punto, il motivo per cui gli antichi Romani decisero di costruire Firenze proprio lì. A partire dal medioevo, poi, fu spostato  mano a mano che la città si espandeva e utilizzato come fossato di cinta intorno alle mura del lato occidentale di Firenze.
  2. Il toponimo Cascine deriva da cascio, che era il luogo dove si mungevano le mucche e si lavoravano i formaggi. Dallo stesso termine deriva anche la fiorentinissima definizione di cacio per indicare il formaggio
  3. Anche la piramide, seppure costruita secoli dopo (siamo nel ‘700), ha una storia legata al formaggio qui prodotto. Oggi è tristemente nota come punto di ritrovo della prostituzione, ma in origine era una ghiacciaia, pensata proprio per conservare i latticini prodotti dalle stalle granducali.
  4. In orgine le Cascine non erano un parco, ma quella che oggi defineremo un’azienda agrosilvopastorale e venatoria, dove alle atività di produzione agricola se di allevamento si fondevano le riserve di caccia medicee. Furono  volute da Cosimo I dei Medici che ne decrtò la realizzazione nel 1563
  5. Con il tempo le Cascine assunsero sempre più un carattere ricreativo, perdendo la funzione di fattoria. Già i medici realizzarono qui un giardino botanico con specie di piante e di alberi rari, alcuni dei quali vediamo ancora oggi. Ma fu solo con la successione dei Lorena ai medici che diventarano un vero e proprio parco con monumenti, fontane, pregevoli costruzioni architettoniche come la palazzina reale, le pavoniere e l’anfiteatro.mercato delle cascine da isolotto (2)
  6. Il parco misura 160 ettari, di cui 35 sono a bosco. La lunghezza del parco, da Ponte alla Vittoria a Ponte all’Indiano, sono circa 3,5 km.
  7. Sono Quasi oltre 19mila gli alberi censiti, alcuni dei quali hanno un valore importantissimo come testimonianza dell’antica foresta primitiva che qui si trovava in epoche remotissime: se l’ambiente non fosse stato antropizzato nei millenni, infatti tutta la piana sarebbe costituita di foresta planiziale.
  8. In questa foresta primigena la farnia fa la parte del leone. La presenza storica di questo albero è testimoniata anche da alcuni toponimi della piana alluvionale che si estende anche nel nostro quartiere: per esempio via di Fagna, a Ugnano. Infatti era così che in antichità si chiamava la farnia, che nei fertili terreni inondati dall’Arno trovava il suo ambiente ideale.
  9. La tranvia che passa all’interno del parco non è affatto una novità. La linea T1 Firenze Scandicci che dal 2010 taglia in due le Cascine è un remake del vecchio tram che dal 1880 al 1897 collegava il parco al centro storico: curiosamente in alcuni tratti le due linee coincidono.
  10. Assumendo che un uomo, consuma, approssimativamente, 1 kilocaloria per chilo corporeo per ogni chilometro percorso, considerando che le Cascine sono lunghe circa 3,5 km e un giro completo sono quindi poco più di 7 km, se ne deduce che fare un giro completo di corsa delle Cascine corrispondono a circa 500 calorie bruciate. Queste equivalgono circa a una porzione di pasta al ragù ben condita.
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