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Panchina gialla contro il bullismo (e il cyberbullismo)

Approvata la mozione in Quartiere. Iniziative con scuole e associazioni e un osservatorio permanente

 

In Consiglio di Quartiere è approdata una mozione (a firma di Niccolò Cei, consigliere in quota Pd) per il contrasto al bullismo e alla sua più recente e terribile declinazione, il cyberbullismo. Un fenomeno, quest’ultimo, che in tempi di lockdown si è ancor più  imposto come un mostro pronto a fagocitare i giovani in un’età tanto delicata qual’è l’adolescenza. Non l’ennesima dichiarazioni d’intenti della politica, ma un primo passo per sensibilizzare i giovani (ma anche gli adulti) sulla gravità del problema. E a monito, eterno testimone dell’angosciante problema che grava sui ragazzi, una panchina gialla.  Un’iniziativa che già si è svolta in varie città italiane.

Così le panchine si tingono di colori accesi per mantenere alta l’attenzione sulle tematiche sociali più importanti.  All’Isolotto infatti possiamo già trovare delle panchine rosse: sono quelle dipinte per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Nelle linee programmatiche approvate dal Q4 per l’anno 2020 era già stata riservata un’attenzione particolare per questi temi. Dopo i passaggi di commissione, integrata in maniera, lo scorso 23 giugno la mozione è approdata in sala Tosca Maraini, dove è stata approvata all’unanimità.

 

Il Consiglio di Quartiere ha impegnato il Comune a dipingere la panchina di giallo, nella settimana del 7 febbraio. Non una data casuale: è infatti la  Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo a scuola, istituita dal Ministero dell’Istruzione.  Ma ancor prima della panchina, saranno realizzate iniziative con scuole associazioni sportive e culturali e operatori di strada e a promuovere quelle già esistenti. Potrebbe inoltre prendere il via un osservatorio permanente di prevenzione e uno sportello pubblico per le vittime.

villa vogel (3)
Villa Vogel, l’ingresso al palazzo del Consiglio di Quartiere

«Reputo che alla base delle condotte di bullismo e di cyberbullismo vi sia spesso una mancata accettazione, financo un disprezzo della diversità (emotiva, caratteriale, fisica) – spiega Cei – Considerato che “bulli non si nasce”, risulta fondamentale educare i nostri ragazzi comunicando loro che i valori della diversità e dell’accoglienza rappresentano una fonte di ricchezza irrinunciabile per la nostra società. Auspico pertanto che, superato il difficile momento storico attuale a causa del Covid, sia possibile attuare quanto prima il contenuto di questo documento iniziando magari dalla realizzazione della panchina gialla quale simbolo della partenza di un percorso educativo sui temi in esame».

 

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