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Kalashnikov rinvenuto alle Cascine

Un Ak 47 e una busta di proiettili trovati nascosti. Fratelli d'Italia: "Nardella chieda l’intervento di Lamorgese"

La notizia scioccante la riporta il Corriere fiorentino di questa mattina: un fucile d’assalto è stato trovato nascosto tra la vegetazione in riva all’Arno e ben occultato in un sacchetto di plastica, non lontano dalla zona dominio degli spacciatori. Nella stessa giornata in cui andava in onda il servizio di Vittorio Brumotti sullo spaccio alle Cascine, durante il quale l’inviato era stato aggredito. Come se non bastasse, insieme c’erano anche munizioni in quantità, pronti per un’azione mortale. Il Kalashnicov è il fucile mitragliatore più famoso e utilizzato del mondo, noto per la sua semplicità tecnica, efficacia e facilità di utilizzo nelle mani di non si sa quale gang o criminale. La Polizia scientifica sta analizzando le tracce per poter risalire al proprietario, o ai proprietari.

«Di tutte le armi dell’immenso arsenale sovietico, nulla era più remunerativo dell’Automat Kalashnikova, modello del ’47, più comunemente conosciuto come l’AK-47 o Kalashnikov – diceva Nicolas Cage in Lord of war, quando impersonava il trafficante d’armi Yuri Orlov – È il mitra più popolare del mondo, un’arma che tutti i combattenti amano. Un amalgama di 4 chili d’acciaio e legno multistrato. Non si rompe, non si inceppa né si surriscalda. Spara se è coperto di fango o pieno di sabbia. È così facile da usare che anche i bambini possono farlo, e spesso lo fanno. I sovietici hanno messo l’arma su una moneta, il Mozambico l’ha messa addirittura sulla bandiera…»

E ora quell’arma sta sul nastro d’argento, nel parco delle Cascine. La malavita alza il tiro e fa venire in mente scene da slum. Si aprono scenari inquietanti. Se l’arma possa essere stata utilizzata, e contro di chi. Se possa essere un segnale della malavita della droga che qui opera da anni, contro il servizio di Brumotti che andava in ora proprio in quelle ore. Se potesse essere usata in risposta all’ulteriore giro di vite che le forze dell’ordine stanno facendo in questi giorni. Se oltre alla droga e ai mercatini abusivi di oggetti di dubbia provenienza, le cascine si stiano trasformando anche

Dai banchi di Palazzo Vecchio intanto tornano a gridare allarme sicurezza, ancora più forte i consiglieri di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, che chiedono che il sindaco faccia appello immediato al ministro Lamorgese per l’utilizzo dell’Esercito:

Alessandro Draghi e Jacopo Cellai
Alessandro Draghi e Jacopo Cellai

Lo spettacolo indegno delle Cascine filmato dalle telecamere di Striscia la Notizia ferisce la città nel suo orgoglio – dichiara cellai – Mentre i fiorentini fanno sacrifici per rispettare le norme anti covid e scontano le difficoltà economiche di questa crisi, nel nostro parco spadroneggiano gli spacciatori extracomunitari che se ne fregano di rispettare qualsiasi legge. Quando il ministro dell’Interno era Matteo Salvini, un giorno si e l’altro pure i nostri amministratori, a cominciare dal Sindaco Nardella, si lamentavano degli organici delle Forze dell’Ordine a disposizione a Firenze. Dal momento della sua sostituzione non si è più sentito una parola da parte loro. Come del resto è sparita la questione del centro per il rimpatrio da realizzare in Toscana per gli immigrati clandestini, nonostante il voto favorevole del Pd alla mia proposta in Consiglio comunale di qualche anno fa. E di certo molti di lor signori delle Cascine sono clandestini. Inquieta, poi, che proprio a ridosso della zona di azione degli spacciatori sia stato ritrovato ieri un kalashnikov con una busta piena di proiettili pronti ad essere esplosi”

“Nardella si faccia sentire, prenda contatto immediatamente col ministro Lamorgese e chieda l’utilizzo dell’Esercito, come accaduto già in altre città, in virtù della legge n.125 del 24 luglio del 2008 che prevede che “Per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, ove risulti opportuno un accresciuto controllo del territorio, può essere autorizzato un piano di impiego di un contingente di personale militare appartenente alle Forze armate”. Esattamente il caso delle Cascine” aggiunge Cellai col capogruppo del partito Alessandro Draghi.
“Non vogliamo vedere una terza puntata su una rete televisiva nazionale che mostri una città in balia di un branco di delinquenti che la fanno da padroni, umiliando la nostra città, magari imbracciando un kalashnikov. L’imperativo è agire e reagire” concludono Cellai e Draghi

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