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Le 10 curiosità che non sapevi sul Pignone

Sapevi che qui c'era l'antico porto di Firenze? e che il nome del Pignone è legato proprio a questo? E che a sua volta dà il nome alla fonderia? Queste e tante altre curiosità sul Pignone

 

  1. Partiamo innanzitutto dal nome:  secondo una prima teoria per una grossa pigna (una paratia, che aveva forma atta a fendere le acque, a protezione dell’argine), al riparo della quale fu costruito un importante porto sull’Arno, che, posto a valle di Firenze, diventò strategico nei trasporti fluviali (in epoca antica i più comuni e semplici) da e verso il mare.  Una seconda e più accreditata teoria, fa coincidere il pignone con le bitte a cui si ancoravano le barche, tutt’oggi chiamate pigne.
  2.  La presenza del porto comportò così la nascita intorno del Borgo dei Navicellai: tutta la zona e le case intorno infatti furono abitate da “navicellaj”, barcaioli e spedizionieri e i filari di case antiche su queste vie, costruite da e per questa gente. Il suo impianto è ancora ben identificabile nelle strade tra Lungarno del Pignone e via Bronzino. Ne ripercorriamo la storia in questo articoloborgo dei navicellai
  3.  I navicellai erano un po’ i marinai di fiume. Oltre ai marinai vi erano anche altri mestieranti di porto, tra cui barrocciai, commercianti etc. Per un approfondimento sui mestieri dell’Arno leggi quest’altro articolo.
  4. La zona dette il nome anche alla ben nota fonderia del Pignone, oggi divenuta appunto, Nuova Pignone nel enorme stabilimento di Firenze Nova e appartenente al gruppo General Electric. Fu il primo esempio di grande industria a Firenze, da cui prese l’avvio il fenomeno delle masse operaie e la cultura ad esse correlata.
  5. A sua volta le fabbrica dette il nome a via della Fonderia. Nell’attuale via Sogliani è possibile vedere ancora le scalette di accesso alla fabbrica, che ora portano ai giardinetti sui lungarni (vedi la foto in evidenza all’inizio dell’articolo).
  6.  Circa nei pressi del ponte della tranvia vi era l’antico porto leopoldino, di cui fu dato annuncio che sarebbe stato riportato alla luce entro il 2013, ma i lavori non partirono mai. Il porto fu usato in epoca granducale per il nascente borgo industriale del Pignone, tra cui il Gasometro, ma pare come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici, che vi fosse già un porticciolo in epoca romana. Abbiamo dedicato un approfondimento al porto leopoldino e al suo mancato ripristino in questo articolo.porto di Firenze Pignone (2)
  7. Si hanno sicuramente notizie attestate del porto fin dall’anno Mille, ma fu a partire dalla fine del XVIII Secolo, dopo che i Lorena nel 1766 abolirono i dazi sul grano, che la sua attività commerciale esplose: vi era infatti un intenso traffico di navicelli provenienti dal porto di Livorno, carichi derrate alimentari, ma non solo.
  8. Vicino al porto leopoldino, sul’argine dell’Arno, vi era anche l’oratorio di San Carlo Borromeo, anch’esso al centro di numerose polemiche. Dopo un accurata ricerca documentale di Lorenzo Somigli emerse tuttavia che quella struttura per anni identificata con l’oratorio, che fu rimosso per far spazio al Ponte della tranvia, era in realtà una vecchia cabina di manovra, e che il vecchio oratorio sparì con tutta probabilità durante i lavori di costruzione di piazza Gaddi. L’oratorio divenne anche chiesa parrocchiale tra il 1785 e il 1787, dopo la soppressione dell’oratorio di San Lorenzino ( che era in realtà in San Frediano) e prima della costruzione, per ordine granducale, della chiesa di Santa Maria Assunta al Pignone.oratorio di San carlo Borromeo lungarno del Pignone
  9. L’oratorio sorgeva proprio sopra un cratere dove furono inumati, fuori delle mura, i morti della peste del ‘600. Non si esclude che l’oratorio potrebbe essere stato costruito anche con funzione commemorativa per queste vittime.
  10. In viale Ariosto c’è un antico cimitero ebraico, le cui ultime inumazioni risalgono agli anni ’40. Esso era vicino all’Oltrarno, il quartiere prediletto dagli ebrei fino all’edificazione del ghetto (zona piazza della Repubblica) del nella seconda metà del ‘500. Per saperne di più leggi questo articolo.cimitero ebraico viale ariosto

Ti è piaciuto questo articolo? Ne abbiamo tanti altri nella nostra sezione Curiosità e Storia. Leggi  per esempio anche le curiosità che forse non sapevi di Legnaia, cui abbiamo dedicato anche un secondo articolo, oppure quelle sull’Isolotto, sul mercato delle Cascine, sul parco delle Cascine, su via Pisana, oppure scopri tanti aneddoti sul passato su com’era il quartiere nella preistoria oppure ai tempi degli Etruschi o a quelli degli antichi Romani.

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