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Cronaca 2021 del quartiere, 12 notizie per 12 mesi

Pur nelle difficoltà della crisi sanitaria ed economica, la nostra piccola cronaca di quartiere, di marciapiede non si è mai fermata. Ripercorriamo questo 2021 con una notizia per ogni mese

Il 2021 è stato il secondo anno segnato dalla pandemia Covid, che è stata al centro delle narrazioni dei media. Ma non per questo l’unica, anzi. La cronaca, la nostra piccola cronaca di quartiere, di marciapiede non si è mai fermata.  Certo, è stato un anno difficile per il giornalismo:  tutto rallenta, reperire informazioni, avvicinarsi alle persone, raccogliere le loro testimonianze, confrontarsi e relazionarsi, andare alle conferenze stampa, ottenere documentazioni e atti, tutto è diventato più difficile con la pandemia, lockdown a singhiozzo e distanziamento sociale che pur va rispettato.

Ma soprattutto l’editoria è in profonda crisi da anni. Ancora di più lo è quella indipendente, senza finanziamenti pubblici: perché campa sostanzialmente delle pubblicità; e le pubblicità dipendono dalle attività che ci sono e che investono nel futuro. Ma due anni di crisi sanitaria ed economica hanno fatto chiudere moltissime attività: di conseguenza l’editoria ha accusato il colpo. C’è poco da fare: per l’informazione, che pure è andata avanti, non ci sono tutele, soprattutto per microinformazione territoriale. Per noi che facciamo giornalismo locale, che scriviamo la cronaca di oggi per raccogliere la storia domani, e lo facciamo senza aver mai preso un euro di sovvenzioni, è stata ancora più dura. Ma anche una soddisfazione: farcela rimanendo una voce libera.

Consapevoli che il sistema non ci aiuta, ma anzi, se potesse ci affosserebbe: perché raccontare ciò che accade, in maniera equilibrata, vuol dire aprire una breccia di riflessione nella narrazione di potere.

Però ce l’abbiamo fatta: ogni giorno, o quasi abbiamo portato informazione e consapevolezza nelle vostre case, riportandovi le notizie di questo quartiere e anche di più. Ascoltando le vostre segnalazioni, correndo alle vostre chiamate, dando notizia di quella moltitudine di fatti, iniziative, curiosità di questa città nella città, che ne costituiscono l’identità.

Il 2021 finisce  e si spera che il 2022 sia migliore, ma a sigillo del nostro lavoro fatto quest’anno, vogliamo ripercorrere con voi un fatto di cronaca saliente per ogni mese del 2021 appena trascorso. Scegliere è difficile; se volete approfondire, averne altre, potete scorrere il sito al contrario, perdervi per gli hyperlink dentro gli articoli.  Ma bando alle ciance e cominciamo con questa carrellata:

Gennaio – Via Monte Oliveto, furgone si incastra e si sfonda muretto

Poco prima della mezzanotte del 13 gennaio, in pieno lockdown, un lettore ci scrive: il furgono delle consegne di un supermercato è rimasto incastrato in via di Monte Oliveto, poco dopo il Prato dello Strozzino. La parte di carreggiata sul ciglio della strada sta franando e il camioncino è rimasto in bilico sul precipizio. Il nostro inviato accorre in una notte fredda che ancora ricordiamo, con temperature sotto lo zero. Non è neanche facile arrivare perché la patina di guazza si è congelata sulla ripida salita a pietre, si scivola a ogni passo e la strada è completamente buia e sprovvista di lampioni. Quando arriviamo, i vigili del fuoco stanno puntellando il furgone, che sarà rimosso solo all’indomani. Da allora tuttavia la strada permane crollata e non si può più passare in macchina, in attesa di una promessa riparazione che a quasi un anno ancora non è arrivata. Nel frattempo, come futuro e teorico atto preventivo, si è approvato un divieto di transito ai mezzi pesanti, spesso ingannati dai navigatori su queste strade collinari, come denunciavamo da anni e che nel tempo ha causato problemi anche ai mezzi di soccorso.

Il tratto crollato dopo l'incidente del Furgone, ma che già franava a causa della scarsa manutenzione
Il tratto crollato dopo l’incidente del Furgone, ma che già franava a causa della scarsa manutenzione

Febbraio – Nuova chiesa di Ponte a Greve, si riaccende il dibattito

Anche qui riportiamo una notizia in anteprima, che nei palazzi si era badato bene di non sbandierare troppo. I tavoli di discussione tra Comune, Quartiere e Curia che vanno avanti da un decennio per la costruzione della nuova chiesa di Ponte a Greve sembrano essere a un punto di arrivo: l’edificio sarà fatto in viuzzo della Case nuove, sul “Campone”, unico grande giardino pubblico tra quei palazzi. Certo, in cambio vengono ceduti altri terreni che saranno destinati ad area verde attrezzata, ma moltissimi cittadini del rione li giudicano troppo lontani e si oppongono alla costruzione nel parco, proponendo altre aree, in particolare una fabbrica dismessa in via Bugiardini, che però non vengono accettate nella trattativa. A tre giorni dalla nostra uscita sulla stampa, la questione  finora rimasta in sordina fino alla nostra notizia in anteprima che aveva portato diverse persone a chiedersi perché uno stravolgimento così importante nel volto del quartiere non fosse stato ancora annunciato, viene ufficializzata in un comunicato dell’Amministrazione. Consegue un botta e risposta tra Comitato dei cittadini e Diocesi.  Si scatena una querelle politica che vede le opposizioni (Sinistra progetto comuneFratelli d’Italia e Movimento 5 stelle) in difesa  delle ragioni del comitato, che nel frattempo è arrivato a 1600 firme consegnate al sindaco contro la cementificazione del Campone.

campone area verde San Lorenzo a Greve Chiesa di Ponte a Greve (3)

Marzo – Cascine, Brumotti di Striscia la Notizia aggredito durante un servizio

L’inviato di Mediaset viene aggredito dalla gang pusher che spacciano nel parco, mentre cerca di documentare il fenomeno. Un fenomeno per la verità che era noto da anni, e che noi denunciamo da anni. Nel 2018 intervistammo due ragazze che erano state minacciate di morte perché stavano facendo footing lungo il ponte della tranvia al pomeriggio, dal criminale considerata area riservata alle sue losche faccende. Ma già del 2017 avevamo tirato fuori la questione, che dette vita a un’assemblea di oltre cento genitori preoccupati del fenomeno dello spaccio lungo l’asse della tranvia. Documentare il fenomeno dello spaccio alle cascine è difficile e lo sappiamo bene: noi stessi rischiammo grosso durante il primo lockdown, quando documentammo lo spaccio che proseguiva impunemente,  all’indomani dell’aggressione dei tre vigili che stavano controllando, e nonostante le restrizioni alle attività commerciali lecite. Quel servizio rimane tuttora il più letto sul nostro sito.

Un gruppetto di spacciatori tra il Giardino della Catena e la fermata del tram fece passare momenti di tensione anche a un nostro cronista
Un gruppetto di spacciatori tra il Giardino della Catena e la fermata del tram fece passare momenti di tensione anche a un nostro cronista

Aprile – La macchina della solidarietà per Mauro, l’ambulante rimasto per la strada con la famiglia

Durante una manifestazione di protesta degli ambulanti, conoscemmo Mauro, un commerciante ambulante che a causa delle restrizioni imposte ai mercati durante l’emergenza sanitaria, aveva potuto lavorare solo quaranta giorni in un anno alla bancarella di bigiotteria che gestisce insieme alla moglie. Mauro, con moglie e figlio adolescente, non avevano potuto pagare l’affitto e le bollette ed erano rimasti senza una casa. Stavano perciò dormendo da settimane nel furgone, ultima cosa che era loro rimasta. A seguito della nostra intervista e grazie a voi lettori e ad alcuni colleghi rilanciarono la notizia sui loro organi di stampa – Mauro fu invitato persino in trasmissione da Barbara d’Urso su Canale 5 – si accese una vera e propria macchina della solidarietà. Si sviluppò un tam tam mediatico che portò questa famiglia di partite Iva a trovare una soluzione abitativa, grazie anche al contributo di tanti altri ambulanti che si affezionarono al suo caso.

Mauro, ambulante costretto a dormire nel furgone insieme alla famiglia perché rimasto senza casa per le chiusure forzate dei mercati
Mauro, ambulante costretto a dormire nel furgone insieme alla famiglia perché rimasto senza casa per le chiusure forzate dei mercati

Maggio – La Cooperativa di Legnaia rinasce, la rileva Mati

Arriva una notizia attesa da mesi e per cui si era quasi smesso di sperare: la storica Cooperativa di Legnaia è salva, diventa Società consortile di Legnaia grazie all’acquisizione da parte di tre imprese. Ne ripercorriamo tutta la vicenda  in questo articolo:  La Cooperativa di Legnaia due anni dopo: la rinascita

centro agricommerciale consorzio legnaia (1)

Giugno – Ponte a Greve, incendio alla Coop, evacuato centro commerciale

Giugno si apre con una notizia che sconvolge tutto il quartiere. Nel primo pomeriggio del 3 si alza una grande colonna di fumo nero visibile da tutta la città e dalle colline circostanti: veniamo invasi messaggi e video: “sta andando a fuoco la Coop di Ponte a Greve!”. Un terribile incendio devasta il centro commerciale, e i focolai lo martorieranno per settimane prima di essere del tutto estinto. Tuttavia piano piano sta rinascendo e già a fine estate la Coop è riuscita ad aprire un  supermercato temporaneo, in attesa della lunga ricostruzione. intanto, piano piano, sono riaperte gran parte delle attività del centro commerciale.

incendio coop ponte a greve vigili del fuoco (3)

Luglio – San Quirichino a Marignolle, il circolo del Tennis tra abbandono e rinascita

Ci rispostiamo sulle colline, sconfinando sul versante del Quartiere 3 per occuparci dei campi da tennis e del complesso immobiliare di San Quirichino, e dov’è presente anche l’antica chiesa, sconsacrata, contenente sede di pregevoli opere artistiche, che scopriamo essere fortunatamente salvate. Nel corso della nostra intervista all’Ente diocesano sostentamento del clero, si dipana la matassa burocratica in cui è stato avvolto San Quirichino negli anni e viene annunciato che entro settembre sarebbe stato deciso e comunicato il futuro del complesso. Può darsi che la decisione sia stata presa, ma ancora non è stata comunicata. Torneremo a informarci.

Agosto – Addio a don Lamberto Mercantelli, Monticelli si unisce nel dolore

Agosto si chiude con una dolorosa scomparsa che addolora tutto il rione di Monticelli: il 31 mattina viene a mancare don Lamberto, per mezzo secolo punto di riferimento della comunità di Monticelli, non solo parrocchiale, ma per l’intero rione. Fu proprio don Lamberto a consacrare la nuova chiesa di Monticelli nel ’72.

Settembre – Mantignano Ugnano, il porta a porta scatena le proteste. Problemi anche nelle zone di Monte Oliveto e Monticelli

Quella che era stata annunciata come una rivoluzione green nella raccolta rifiuti, a partire dalle zone meno densamente abitate del quartiere, si trasforma in teoria che lascia spazio a disagi e degrado: i rifiuti si cumulano e si creano ingombri per macchine e pedoni, la raccolta avviene spesso in ritardo e i giorni sono troppo distanziati. perché zone densamente abitate sì, ma non case sparse. Perciò, applicando il porta a porta anche là dove ci sono condomìni, si creano ammassi di bidoni sul marciapiede. e dove i marciapiedi non ci sono e i portoni danno direttamente sulla strada diventa pure pericoloso per pedoni, costretti a spostarsi in carreggiata sulle curve, motorini e macchine. Poi ci sono le volte che vengono saltati proprio, e ci si scontra con l’inefficienza della macchina pubblica che scarica sul privato i compiti per cui è mantenuta dalle tasse del cittadino, come vi raccontiamo in questa testimonianza. Certo, rispetto ai primi mesi, la situazione è migliorata. Ma alcuni problemi sono strutturali: come i cumuli davanti ai portoni, passeggini e disabili bloccati dai marciapiedi ingombri, cinque bidoni di raccolta per chi sta in un bilocale di quaranta metri quadri o peggio ancora un monolocale.

problemi raccolta porta a porta rifiuti ugnano mantignano (1)

Ottobre – Ciao Viola, dieci colombe bianche sull’Isolotto per te

Un’altra dolorosa scomparsa si abbatte sul quartiere. Una di quelle inspiegabili, irragionevoli che lascia nel dolore l’intero Isolotto: viene a mancare, stroncata da una terribile malattia a soli diciassette anni, la campionessa di pattinaggio Viola Parigi. Al campo di calcio di via Fedi, la commemorazione organizzata dagli amici, dove vengono liberate delle colombe bianche: alcune di queste, invece di fuggire subito verso la libertà, vanno sorprendentemente prima a posarsi sugli spalti tra gli amici di Viola per qualche istante.

Novembre – Soffiano, Meucci e Galilei in protesta

I ragazzi delle scuole occupano ogni anno, si potrebbe semplicemente liquidare la questione. Però qui c’è qualcosa di più: la legittima richiesta di un ambiente di studio sicuro e non disagevole, per sé e per i lavoratori adulti che non lo vivono solo i cinque anni di scuola, ma una vita di lavoro intera. Il progetto di un nuovo plesso scolastico c’è già, come annunciato lo scorso luglio. Un nuovo edificio era richiesto da anni, ma la promessa da parte del sindaco della Città metropolitana Dario Nardella arrivò nel 2019 nel corso di un assemblea tra studenti, loro famiglie, personale scolastico e Istituzioni, seguita al crollo di un pezzo di controsoffitto. Il fatto è che la nuova struttura sarà pronta, nella migliore delle ipotesi, nel 2025, e tuttora chi la vive ogni giorno deve fare i conti con più di un disagio, alcuni non di poco conto. Dopo una manifestazione e un confronto con la Città metropolitana, è stato preso l’impegno di un’attivazione immediata per risolvere le criticità.

La protesta di ieri mattina, fuori di scuola

 

Dicembre – Quei campi di calcio gratuiti abbandonati a incuria e degrado

Abbiamo dedicato un servizio a quei campi di calcio gratuiti del quartiere, in primis via Dosio e le Muse, dove hanno giocato generazioni di ragazzi. Ormai lasciati all’incuria, privati delle porte e utilizzati illecitamente come aree cani, stanno sparendo nell’oblio. Ma abbiamo raccolto le testimonianze del loro passato glorioso come luogo gratuito di aggregazione dei ragazzi del quartiere, nella speranza di riaccendere una luce e vederli risorgere…

le muse via tribolo (5)

La nostra attività è possibile anche grazie al sostegno di queste attività di quartiere

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